Toscana

NEONATO ABBANDONATO A PISA. SESTINI (GARANTE INFANZIA): NECESSARIA CAMPAGNA INFORMATIVA PER GIOVANI DONNE

Un neonato, nato prematuro, è stato portato nella notte nella sede della Pubblica assistenza di Pisa e ora è ricoverato all’ospedale Cisanello. Intorno alle 3 di notte un uomo ha portato alla Pubblica assistenza il bimbo, che aveva ancora attaccato il cordone ombelicale, avvolto in un asciugamano. L’uomo ha detto di averlo trovato vicino a un cassonetto. Il neonato, maschio, pesa meno di un chilo. Sul caso indagano i carabinieri. ”Il neonato abbandonato nella notte – spiega in una nota l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana – continua ad essere sotto osservazione, rimanendo la sua prognosi riservata. Le sue condizioni cliniche appaiono stabili e nel primo pomeriggio è stato sottoposto alle procedure chirurgiche necessarie al trattamento delle lesioni cutanee riscontrate”. Sul caso è intervenuto il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Maria Grazia Sestini. “L’episodio in sé – spiega Sestini – è una questione su cui sta indagando l’autorità giudiziaria e su cui ci asteniamo, ovviamente con l’augurio che quel bambino sopravviva. È nostro compito, invece, ricordare che in Toscana esiste un progetto nato nel 2005 proprio per prevenire l’abbandono alla nascita e sostenere le gestanti e le madri in gravi difficoltà garantendo tutto il sostegno possibile da parte dei servizi territoriali e ospedalieri presenti sul territorio regionale”. “Nonostante il progetto Mamma Segreta salvi circa trenta bambini l’anno nella nostra regione – continua Sestini – quello dell’abbandono è un dramma che si ripete”. “L’unico strumento di contrasto che abbiamo, e che coinvolge tutti gli ospedali della Toscana, è appunto il precorso promosso dalla Regione che prevede la prevenzione e la tutela della donna che si trovi in gravi difficoltà aiutandola ad affrontare con consapevolezza la propria situazione sia che decida di tenere il bambino, sia che scelga di non riconoscerlo. Il tutto – rileva il garante – nel più stretto riserbo e anonimato”. La legge italiana garantisce infatti il diritto per tutte le donne, comprese le extracomunitarie e le donne in condizioni di clandestinità, di partorire in anonimato gratuitamente ricevendo la necessaria assistenza sanitaria per loro stesse e per il bambino. “È chiaro che il progetto non è la panacea e la risposta a tutti i mali – continua Sestini – perché presuppone che siano donne conosciute e che accettino un percorso. Tuttavia quest’ultimo, drammatico episodio ci fa comprendere quanto sia necessaria e importante una forte e capillare campagna informativa rivolta a giovani donne, non necessariamente in stato interessante, per far conoscere le opportunità e le garanzie che hanno a disposizione”. Il percorso Mamma Segreta prevede infatti un’attività di sostegno e accompagnamento alla scelta della donna ed è attuato attraverso il coinvolgimento dei Comuni di Firenze, Prato, Pisa e Siena in qualità di capofila delle relative aree vaste. È loro compito coordinare iniziative di informazione e formazione mirata in grado di raggiungere tutti gli operatori, sia quelli dei servizi territoriali sia quelli dei presidi ospedalieri. La Regione ha realizzato un opuscolo informativo tradotto in 7 lingue che è stato distribuito su tutto il territorio regionale e che è possibile reperire sul sito della Regione (http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1207586695115_opuscolo_mamma_segreta.pdf).