Toscana

NOMADI, COMUNICAZIONE DI SALVADORI AL CONSIGLIO REGIONALE: IN TOSCANA PRESENTI 1930 ROM

Sono 1230 le persone rom presenti nei campi nomadi della Toscana, mentre altre 700 sono alloggiate in strutture prefabbricate o in muratura. E’ quanto reso noto oggi dall’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori in una comunicazione al Consiglio regionale sui rom in Toscana. La comunicazione era stata sollecitata dopo che quest’estate quattro bambini rom sono morti nel rogo della loro baracca a Livorno. L’intervento era già all’ordine del giorno della precedente seduta del Consiglio e poi rinviato per impegni dell’assessore e perché il documento non era ancora pronto. Motivo questo che ha portato oggi la Cdl ad annunciare una mozione di non gradimento sul comportamento dell’assessore e il contenuto della comunicazione. In un lungo intervento l’assessore ha ricordato come “i dati evidenziano che negli ultimi tempi la presenza nei campi è diminuita e particolarmente” e che “il superamento dei campi che ha visto impegnate le amministrazioni locali, rimane l’obiettivo fondamentale di intervento insieme a percorsi volti a favorire percorsi di inserimento sociale”. “Allo stesso tempo – ha aggiunto – nell’ultimo anno si è assistito a un’intensificazione dei fenomeni di insediamento informale o abusivo che non riguardano solo le comunità rom. Un fenomeno questo di non facile quantificazione e un’apposita rilevazione ha stimato che solo nella piana fiorentina sono presenti 1450 persone disseminate in almeno 40 sistemazioni di cui almeno 500 provenienti dalla Romania”. Riguardo ai rom Salvadori ha poi aggiunto che è in aumento l’inserimento lavorativo e dei 1930 rom, 272 hanno un impiego continuativo e 206 saltuario. L’assessore ha anche ricordato i principali percorsi sostenuti dalla Regione che hanno riguardato principalmente “le realtà metropolitane di Firenze e Pisa” e che nel triennio 2004-06 l’impegno economico è stato di 2,89 milioni di euro. Il fenomeno della migrazione rom è aggravato, è stato detto, anche dal cambiamento generato dal recente ingresso della Romania nell’Ue. Tra le principali linee di intervento dell’assessorato per orientare e affrontare il fenomeno vi è l’attivazione di reti di monitoraggio, la realizzazione di unità territoriali di accoglienza da sviluppare con le associazioni di volontariato e la creazione di rapporti bilaterali con la Romania per migliorare le condizioni di vita nel paese e scoraggiare l’emigrazione. “Tutte queste iniziative – ha spiegato ancora Salvadori – saranno sostenute dal bilancio regionale, è tuttavia necessario ottenere finanziamenti aggiuntivi e per questo ci siamo attivati presso il ministero della Solidarietà e presso l’Ue. Con i Comuni e con l’Anci – ha concluso – è inoltre in corso di definizione un protocollo d’intesa aperto naturalmente anche a tutte le altre realtà locali interessate da nuclei rom”. (ANSA).