Toscana

NUOVO FARMACO ANTI-MALARIA ACCESSIBILE A MENO DI UN EURO

Un nuovo farmaco contro la malaria commercializzato senza brevetto è da oggi disponibile sul mercato internazionale, dove il suo costo contenuto – meno di un euro la confezione per adulti – potrebbe renderlo accessibile alle popolazioni dei paesi poveri, i più colpiti da questa “malattia dimenticata” che ogni anno uccide oltre un milione di persone nel mondo. Asaq – questo il nome commerciale – verrà prodotto in Marocco in vista di un suo utilizzo prioritario nell’Africa sub-sahariana, la regione maggiormente afflitta dalla malaria, che provoca vittime soprattutto tra i bambini. La “pillola che fa tremare l’industria farmaceutica” – così l’ha definita il quotidiano francese Le Monde – è frutto della ricerca della fondazione ‘Drugs for neglected diseases initiatives’ (Dndi) creata nel 2003 dall’organizzazione Medici senza frontiere (Msf), in partenariato con istituti pubblici e privati e con la collaborazione della casa farmaceutica Sanofi-Aventis, che per l’occasione ha rinunciato ai suoi diritti sul farmaco, permettendo il suo acquisto al costo di produzione. Asaq combina due componenti: artesunato (As) e amodiaquina (Aq) riunite in un’unica compressa; due compresse al giorno per tre giorni sono il trattamento previsto per un adulto, mentre per i bambini il dosaggio è più leggero. Asaq – spiegano i ricercatori che l’hanno elaborato – è un trattamento curativo, non preventivo; non esiste ancora nessun vaccino contro la malaria, malattia dovuta al parassita ‘Plasmodium’ che infetta l’uomo attraverso la puntura di zanzare.

“Si tratta di una notizia importante, soprattutto per il brevetto libero che potrebbe permetterne la produzione anche ad altri paesi del sud del mondo. Attenzione però: la sola immissione sul mercato di un farmaco a prezzo accessibile non costituisce la panacea alla malaria”: lo ha detto alla MISNA il dottor Piero Berra, esperto di epidemiologia e igiene pubblica, responsabile del settore progetti dell’organizzazione ‘Medici con l’Africa Cuamm’ di Padova, commentando la notizia del lancio di un nuovo antimalarico a meno di un euro rivolto soprattutto all’Africa. “La disponibilità di un farmaco accessibile ai più poveri è un passo indispensabile soprattutto sul piano culturale – aggiunge il medico – ma non è risolutiva: resta il problema delle risorse umane in ambito sanitario, cioè di chi gestisce lo stoccaggio e soprattutto la distribuzione del farmaco”.

In sostanza, dice ancora alla MISNA il dottor Berra – che ha seguito interventi sanitari soprattutto in Angola e Mozambico ma anche Guinea Bissau, Eritrea e Somalia – l’annuncio di questo nuovo farmaco “non significa in modo automatico la possibilità di farlo arrivare a chi ne ha bisogno nell’ultima capanna di un villaggio sperduto”. Il responsabile dei progetti sanitari di ‘Medici con l’Africa Cuamm’ richiama il caso di altri ‘strumenti’ usati nella lotta alla malaria come le zanzariere o le reti di protezione contro gli insetti: “Rischiano di essere inefficaci se rimangono accumulati nei magazzini della capitale di un paese africano: è indispensabile anche un’adeguata distribuzione”.

Lo stesso principio – spiega ancora alla MISNA il medico – vale anche per altre ‘malattie dimenticate’ come l’elefantiasi o l’oncocercosi (che può provocare cecità, ndr), responsabili di centinaia di migliaia di vittime soprattutto nel sud del mondo: “Per sconfiggerle esistono farmaci a prezzi accessibili o addirittura gratuiti, ma in alcuni paesi poveri permangono difficoltà tecniche a gestire le campagne di vaccinazione soprattutto per la mancanza di personale sanitario qualificato”. Misna