Toscana

Naufraghi, ritorno al Giglio tra suoni di sirene e lacrime

di Emanuele Bossini

Giornata intensa, dal punto di vista emotivo, quella vissuta venerdì scorso, 13 luglio, sull’Isola del Giglio per celebrare i sei mesi dal naufragio della Costa Concordia. Sull’isola sono approdati, fin dal primo pomeriggio, circa 70 tra ex naufraghi e familiari delle 32 vittime dell’incidente insieme ai rappresentanti delle ambasciate e consolati di alcuni paesi.

Momento forte e partecipato è stato il concerto dei cori dell’Isola del Giglio, Ager Cosanus di Orbetello, Corale Puccini di Grosseto ed Orchestra Sinfonica «Città di Grosseto» che hanno eseguito la «Messa da Requiem» di Mozart nella chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo e Mamiliano di Giglio Porto.

Alle 21.45 le campane della chiesa e le sirene delle navi presenti in porto hanno ricordato il momento del tragico impatto con «Le Scole» di 6 mesi prima. Nel pomeriggio una Santa Messa di suffragio è stata celebrata nella chiesa di Giglio Castello dal Vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, mons. Guglielmo Borghetti, alla presenza dei familiari delle vittime e dell’Amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi. «Cara Isola del Giglio ormai il tuo profumo e la tua bellezza sono caratteristiche naturali che risplendono in tutto il mondo, hai fatto quanto si doveva fare senza cercare nulla in cambio», ha detto il Vescovo nell’omelia, mentre i naufraghi si riconoscevano e si abbracciavano con i gigliesi che quella notte li accolsero, dettero loro coperte e vestiti asciutti, ricordando i momenti di solidarietà e di sacrificio delle stesse vittime. Il Vescovo ha infatti sottolineato, riprendendo le parole del Vangelo di Luca del «servo inutile», le caratteristiche cristiane del servizio e del dono di sé, che deve essere «senza utile», cioè senza la ricerca di un tornaconto personale, che renderebbe vana la gratuità di qualsiasi gesto di generosità, di solidarietà, di fraternità e di comunione.

Nel pomeriggio il Prefetto Franco Gabrielli, tornato sull’isola dopo circa 2 mesi che lo hanno visto impegnato nell’Emergenza Sisma in Emilia, ha incontrato la popolazione isolana nella Rocca Pisana sancendo di fatto un passaggio di consegne tra la Struttura Commissariale e l’Osservatorio permanente per la Rimozione di Costa Concordia, presieduto da Maria Sargentini per conto della Regione Toscana.

Riprenderanno a breve gli incontri periodici con la popolazione per aggiornare l’isola sui progressi dei lavori del Consorzio Titan-Micoperi che quotidianamente rendiconterà all’Osservatorio le fasi del recupero. Intanto un crono-programma di massima prevede entro fine Agosto la stabilizzazione della nave, entro fine Ottobre l’installazione dei cavi necessari alla rotazione del relitto, entro metà Novembre l’installazione delle piattaforme subacquee su cui appoggerà la nave, entro Dicembre l’installazione dei cassoni e nei primi giorni dell’anno nuovo il raddrizzamento della Concordia. Il tutto ovviamente è strettamente connesso con le condizioni meteo-marine. Il progetto di rimozione dicono infine – per placare le polemiche dei giorni scorsi – è quello originale e non è cambiato, stanno soltanto avvenendo degli affinamenti ingegneristici relativi alla palificazione che sarà meno impattante ed alla rimodulazione delle dimensioni dei cassoni che risulteranno fondamentali nella fase di rotazione.

La targa

E’ stata una grande emozione. Non la dimenticherò mai, là sotto ero con lei»: Elio Vincenzi è appena riemerso dopo aver deposto una targa in fondo al mare per ricordare Maria Grazia Trecarichi, la moglie che risulta ancora dispersa nel naufragio della Costa Concordia. Vincenzi si è immerso a 25 metri di profondità vicino all’isolotto de Le Scole. «Qui mi sento a casa, sono molto sereno perché tutto mi parla di mia moglie», ha detto l’uomo, che una volta tornato a terra ha avuto un lieve malore, probabilmente per l’emozione e la tensione, ed è stato accompagnato al punto di primo soccorso del porto per essere visitato. Le sue condizioni erano buone ma per precauzione ne è stato disposto il trasferimento all’ospedale di Grosseto.

«Ho scelto di deporre la targa qui perché c’è la statua della Madonna “Stella Maris” a cui mia moglie era molto devota – ha spiegato Vincenzi prima di immergersi – e questa immersione sarà un abbraccio ideale con lei. Sto vivendo un tripudio di emozioni ed oggi è come se mia moglie, donna dalla carica unica, fosse qui accanto a me». Sulla targa sono incise due foto, il nome e la data di nascita e di morte di Maria Grazia Trecarichi. Oltre alla targa, Vincenzi ha consegnato al Comandante Pasquale Preziosi, comandante del porto di Talamone una bandiera rossa e gialla della Sicilia con la dedica «Al comandante Preziosi a bordo dell’aliscafo di appoggio alla motovedetta Cp 530 che si distinse per essere stata la prima a giungere sul luogo della tragedia per prestare i primi soccorsi. Un encomio solenne». Ad immergersi con Vincenzi anche il vicesindaco del Comune di Isola del Giglio Mario Pellegrini.

La scheda

A sei mesi dalla tragedia del naufragio della Costa Concordia l’Isola del Giglio non dimentica e non potrebbe essere altrimenti: la nave è ancora spiaggiata davanti a Giglio Porto, inclinata sul fianco e il cantiere per la rimozione è in corso di allestimento da parte del Consorzio italo-americano di imprese Titan Micoperi. Secondo il progetto di rimozione del relitto, la nave verrà rimessa in condizioni di galleggiare e trainata in porto. I lavori dovrebbero durare per circa 12 mesi.

Sono 32 i morti nell’affondamento della Costa Concordia da crociera dove viaggiano oltre 4 mila passeggeri. Due ancora i dispersi: Maria Grazia Trecarichi e l’indiano Rabello. Nove le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Grosseto nell’inchiesta. In primo luogo il comandante Francesco Schettino e il primo ufficiale Ciro Ambrosio. A loro si aggiungono quattro ufficiali della nave e tre dipendenti di terra di Costa.

Il 1 giugno scorso è stato assegnato il Gonfalone d’argento del Consiglio regionale della Toscana agli abitanti dell’isola del Giglio per l’impegno, la solidarietà e la generosità offerta nel soccorso ai naufraghi.

Il 5 luglio il gip di Grosseto Valeria Montesarchio ha accolto l’istanza, presentata in subordine dal legale di Schettino rispetto alla revoca degli arresti domiciliari, di sostituire la misura con quella dell’obbligo di dimora. Il gip, nel motivare la sua ordinanza, diffusa dalla stessa difesa del comandante, ha ritenuto che le esigenze cautelari sono «tuttora persistenti» ma possono «essere adeguatamente salvaguardate con la diversa e meno gravosa misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, tenuto conto del presumibile effetto deterrente ricollegabile alla detenzione sin qui sofferta, peraltro prossima alla scadenza del termine di durata massima in relazione alla fase processuale».

Slitterà la seconda udienza dell’incidente probatorio sul naufragio della nave Costa Concordia: il 10 luglio i quattro periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari Valeria Montesarchio hanno ufficialmente chiesto al tribunale a Grosseto una proroga per la consegna della perizia. L’udienza fissata al teatro Moderno sabato 21 luglio si svolgerà comunque per notificare il rinvio e la data della nuova udienza a tutte le parti interessate.

«Immagino che subito dopo, tra ottobre e novembre – ha spiegato il procuratore della Repubblica Francesco Verusio, titolare dell’inchiesta sul naufragio del 13 gennaio –, saremo in grado di chiudere questa inchiesta e quindi chiederemo il processo che spero si farà nei primi mesi dell’anno venturo». E qui, quanto successo davanti al Giglio, dovrà essere definitivamente chiarito.

S.P.