Toscana

Nubifragio a Livorno. Rossi al Governo: servono risorse eccezionali

«Bisogna che lo Stato intervenga in via eccezionale anche qui, a Livorno, perché con provvedimenti ordinari non ne usciamo. Ne servono di straordinari». Lo chiede il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che aggiunge: «Parlamento e governo devono ficcarsi in testa che non basterà un intervento e uno stanziamento ordinario. Per questo chiediamo che si faccia come fu fatto per il Veneto nel 2010 e per l’Emilia nel 2012, con interventi rispettivamente di 300 e di 500 milioni».

Anche perché «una cosa deve essere chiara: occorre renderci conto che qui la situazione è ancora peggiore, perché è piovuto sul bagnato, in una situazione sociale resa esplosiva dalla crisi economica. E noi non ci dichiareremo contenti finché non farete come avete fatto per Emilia e Veneto. Anzi, siamo pronti a portare la Toscana sotto Palazzo Chigi e sotto il Parlamento».

Il presidente, che nel primo pomeriggio si è recato nelle zone più colpite dalla forza dell’acqua, è rimasto impressionato dai danni e ha ripetuto che «le famiglie non devono assolutamente essere lasciate sole a riparare i danni subiti. Non possiamo dire a loro e agli imprenditori che per legge avranno, bene che vada, diritto ad avere al massimo il rimborso del 25% dei danni subiti documentabili».

Inoltre il governatore ha chiesto ad Angelo Borrelli, il responsabile della Protezione civile nazionale che ha raggiunto Livorno, di avere un primo stanziamento nazionale per gli interventi in somma urgenza così da «stornare i 3 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per destinarli ad aiutare chi è rimasto senza nulla, invece che alle opere urgenti». Rossi ha poi preso accordi con i sindaci sulla convocazione, in tempi brevi, di una riunione per stilare un primo bilancio dei danni ed un elenco delle opere ritenute più urgenti. Borrelli, fa sapere la Regione, «si è impegnato a rappresentare al governo la drammaticità della situazione labronica insieme alle richieste delle istituzioni locali».