Toscana

Nucleare. Rilancio centro Brasimone, al via piano da 100 mln

Presenti alla firma dell’accordo il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, l’assessore toscano Stefano Ciuffo e il presidente Enea, Federico Testa.

Il piano di potenziamento prevede investimenti fino a 100 milioni di euro nel periodo 2018-2025, che avranno ricadute sia sull’aumento dell’occupazione che sull’indotto. Saranno utilizzati «fondi europei, fondi statali e contributi di partner industriali- spiega Mariano Tarantino di Enea- le ricadute occupazionali previste sono stimate, al momento, in 70 unità direttamente impegnate nel centro e un indotto di svariate centinaia di posti di lavoro». In una prima fase, al Brasimone verranno realizzate le infrastrutture dove sperimentare la possibilità di produrre isotopi radioattivi (radionuclidi) utilizzando neutroni da fusione nucleare (i primi studi sono già in corso). Si partirà poi con il primo prototipo di una macchina (Sorgentina Rf) che ha l’obiettivo di arrivare a coprire fino ad un terzo del fabbisogno mondiale di questi isotopi radioattivi, molto utilizzati ad esempio in medicina per la diagnostica e la cura dei tumori. Inoltre, verranno sviluppati specifici progetti collegati alla fusione nucleare e al reattore sperimentale Dtt che Enea farà sviluppare al centro di Frascati. «La firma di oggi rappresenta un passaggio fondamentale nella direzione della valorizzazione del territorio- afferma Bonaccini- per assicurare nuove opportunità di crescita e prospettive certe a quest’area della nostra montagna».

Dopo che il progetto Dtt è stato assegnato al centro di Frascati, «abbiamo evitato la strada dei ricorsi – aggiunge il sindaco metropolitano di Bologna, Virginio Merola – e ci siamo rimboccati le maniche lavorando in questi mesi insieme per ottenere questi importanti progetti, che ora porteranno risorse e occupazione sul nostro territorio metropolitano. è un segnale importante per l’Appennino perché un progetto internazionale di ricerca come questo può creare un positivo effetto domino per l’intero comparto produttivo».

L’intesa «ha una valenza strategica – afferma Testa – perché consente di avviare la realizzazione di un centro di eccellenza in settori molti innovativi, per poter cogliere opportunità e prospettive di sviluppo molto interessanti che si aprono a livello internazionale nel settore dei radiofarmaci, rispetto alle quali vorremmo coinvolgere anche operatori privati».

Il Brasimone ha «potenzialità ancora inespresse – aggiunge Ciuoffo – gli investimenti prospettati e la capacità di creare sinergie con università e organismi di ricerca renderà ancora più centrale il lavoro svolto, con ricadute positive per tutto il territorio. è un risultato ottenuto col gioco di squadra e siamo soddisfatti per i campi di ricerca individuati, che aprono prospettive davvero di forte sviluppo». Al Brasimone erano in visita ieri anche i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna. «Il centro punta su due filoni di attività – spiega Tarantino – il primo, elaborare progetti a supporto dei reattori a fissione e a fusione nucleare di ultima generazione per la produzione di energia pulita e sicura. Il secondo, la messa a punto di tecnologie innovative che abbiano immediate ricadute per il mercato, il settore industriale e l’occupazione nonché per il sistema territoriale, locale e regionale».