Toscana

Nuovi treni per i pendolari, ma il primo arriverà nel 2011

di Ennio Cicali

Il treno per Chiusi parte regolare alle 12,33 dalla stazione centrale di Firenze, dopo un centinaio di metri si ferma, un guasto al locomotore. Rientrerà tristemente in stazione dopo mezz’ora, per i passeggeri si prospetta una nuova corsa per acchiappare il treno successivo o l’attesa di una nuova coincidenza . E’ successo pochi giorni fa, fra qualche tempo non dovrebbe più accadere: si apre una stagione nuova per i treni locali, secondo il nuovo contratto di servizio stipulato tra la Regione Toscana e Trenitalia.

I nuovi treni non arriveranno subito. Dal 2011 saranno immessi in servizio otto treni con vetture a doppio piano, altri 8 nel 2012, sette nel 2013 e tre nel 2014. Saranno completamente rinnovati anche i treni circolanti sulle medie-lunghe percorrenze, con un investimento di 150 milioni di euro da parte di Trenitalia e 30 milioni della Regione Toscana. Le nuove acquisizioni di materiale rotabile avvicineranno sempre di più la Toscana all’obiettivo dei 500.000 viaggiatori in treno. «In Toscana non accettiamo servizi di serie “A” e di serie “B”, questo lo posso garantire – afferma l’assessore ai trasporti ed infrastrutture della Regione Toscana, Riccardo Conti – Il trasporto regionale e gli Eurostar hanno pari dignità».

Due sono i nodi che penalizzano il traffico locale: Pisa e Firenze. Quello pisano dovrebbe essere risolto entro il 2010. Insoluto quello fiorentino dove alla fine del 2009 passeranno sia i treni dell’Alta velocità che quelli  locali. Il tunnel sotto Firenze costituisce una mancanza che non può ricadere solo sui treni regionali, ma è una carenza infrastrutturale con cui devono fare i conti a pari condizioni tutti i servizi, anche gli Eurostar. L’assessore Conti ha ribadito la disponibilità della Regione Toscana, riconfermata anche dal ministro Altero Matteoli, a valutare le eventuali modifiche necessarie a migliorare l’efficienza del lavoro e la sicurezza per i cittadini, purché non si perda tempo. «L’Italia, e non solo la Toscana, non possono permettersi di ricominciare un nuovo gioco dell’oca: non possiamo, dopo 13 anni di lavoro».

La Regione, inoltre, è ancora in attesa di risposta dal ministro e Trenitalia per il Memorario sulla tratta Pisa – Grosseto e Firenze – Prato- Bologna. Inoltre, ha ribadito, che non deve essere ulteriormente peggiorato l’accesso diretto ai servizi nazionali anche per i principali centri sulla linea Tirrenica, con particolare attenzione per Grosseto. Un nuovo assetto per Prato deve garantire i collegamenti rapidi per Bologna, non dimenticando che, fino a quando non vi saranno alternative, l’attuale direttissima Firenze – Roma non potrà essere assegnata in esclusiva per l’Alta velocità.

«Il piano varato dal ministro Matteoli per l’acquisto di nuovo treni per i pendolari è un fatto molto positivo anche e soprattutto per la Toscana». Questo il primo commento di Maurizio Dinelli, consigliere regionale FI-PdL e componente della Commissione Trasporti che osserva come l’assessore Conti ha più volte annunciato piani straordinari che però non hanno dato i frutti sperati per un servizio che è di competenza regionale ormai dal 2001. Di diverso parere Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale. «Le Ferrovie si impegnino sul serio e concretamente sulla manutenzione del materiale rotabile, la puntualità, il comfort, la pulizia e l’aumento dei treni regionali – dice D’Angelis -  Da tempo la Regione è impegnata con investimenti importanti stanziando proprie risorse per 30 milioni di euro l’anno. È l’ora che questo Governo e le Ferrovie facciano altrettanto».

È una buona notizia per Legambiente Toscana che Trenitalia investa nel trasporto ferroviario regionale. «Ancora più importante poi è che  siano le Regioni ad investire nel trasporto regionale. Per la Toscana -  conclude – sarà anche l’occasione per avere più treni pendolari sulle linee locali ma è anche necessario investire  risorse per potenziare le infrastrutture ferroviarie quali per esempio la Firenze – Siena, la Siena – Chiusi, la Siena- Grosseto, la ferrovia che da Montecatini porta a Lucca e Viareggio e altre ancora».

Sull’Alta velocità a Firenze, interviene Stefano Boni, segretario generale della Fit-Cisl Toscana (il sindacato dei ferrovieri) ricordando che il progetto attuale del sottoattraversamento corto, anche se solleva qualche perplessità nel tracciato, è comunque frutto della mediazione e di circa 15 anni di discussioni, in cui sono stati coinvolti tutti i soggetti interessati: istituzioni, lavoratori, sindacati, comitati dei cittadini, partiti politici. «La Fit –dice Boni- non vuole schierarsi a favore dell’una o dell’altra soluzione, ma chiede a tutti di non perdere di vista il quadro complessivo. Crediamo che vadano rispettati gli accordi sottoscritti, utilizzando ogni tecnologia e accorgimento disponibile per offrire tutte le garanzie, sia per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, che per le infrastrutture e le eventuali conseguenze, nonché per l’impatto ambientale salvaguardando l’equilibrio naturale del territorio. Eventuali progetti alternativi, rispetto a quelli approvati e in fase di realizzazione, comporterebbero un forte allungamento dei tempi di realizzazione; tempi che Firenze e la Toscana non possono permettersi. Rimettendo tutto in discussione rischieremmo di perdere l’occasione di creare una rete integrata di trasporto regionale e locale efficiente».