Toscana

ONU, GIORNATA DEL RIFUGIATO: MESSAGGIO DI KOFI ANNAN

“Per le migliaia di persone costrette a fuggire ogni anno dalle loro case, scappare con la propria vita e pochi averi è spesso solo l’inizio di una lunga lotta. Una volta sopravissuti alla persecuzione o alla guerra e riparati in un posto sicuro, affrontano ancora enormi sfide solo per ottenere quello che molti di noi danno per scontato, una scuola, un lavoro, una casa decente o l’assistenza sanitaria”: lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.

“La sofferenza ha molte facce e devono essere prese decisioni difficili” ha proseguito Annan; “Le agenzia umanitarie con risorse limitate sono spesso costrette a stabilire dolorose priorità. Cosa è più importante per migliaia di bambini in un campo profughi, una scuola o un ospedale? Oltre agli sforzi profusi per costruirsi una nuova vita, molti rifugiati portano le cicatrici psicologiche e fisiche degli abusi passati che possono durare per anni anche in un ambiente completamente nuovo. Famiglie che rischiano la persecuzione nel loro paese possono essere costrette a vivere sotto la minaccia quotidiana di un rimpatrio forzato. E anche quando ha trovato asilo, un rifugiato può essere considerato come una minaccia, piuttosto che una vittima, e subire l’intolleranza e l’ostilità”.

La popolazione mondiale dei rifugiati oggi ha raggiunto il livello più basso dal 1980 – ha ricordato il segretario Onu – ma sono ancora milioni i profughi presenti entro i confini dei loro stessi paesi d’origine. “Mentre celebriamo la Giornata mondiale del rifugiato 2006, più della metà delle persone assistite dall’Acnur/Unhc nel mondo hanno già trascorso oltre di cinque anni in esilio. Facciamo sì che questo giorno serva a ricordarci la nostra responsabilità di tenere viva la speranza tra coloro che ne hanno più bisogno, i milioni di rifugiati e sfollati che sono ancora lontani da casa”. Misna