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ONU, PREMI NOBEL PER LA PACE CHIEDONO REGOLE PER COMMERCIO DI ARMI

Quindici Premi Nobel per la pace, tra cui l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, l’iraniana Shirin Ebadi e la guatemalteca Rigoberta Menchú, hanno chiesto agli stati membri delle Nazioni Unite di approvare un progetto di risoluzione sul controllo internazionale delle armi “che stanno causando alle popolazioni del mondo enorme dolore e distruzione”.

Il progetto, promosso anche da Argentina, Australia, Costa Rica, Finlandia, Giappone e Kenya, sarà sottoposto domani al voto della prima commissione dell’Assemblea generale dell’Onu che si occupa del disarmo; se fosse approvata, l’iniziativa porterebbe alla creazione di un gruppo di esperti incaricati di valutare la fattibilità, i campi di applicazione e i parametri di un Trattato per regolare il commercio delle armi.

“Sappiamo che il principio essenziale di un Trattato….è semplice e irreversibile: nessuna arma deve essere oggetto di una transazione se dovrà essere utilizzata per commettere gravi violazioni dei diritti umani” ha detto la segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan. La maggior parte degli stati dell’Onu si sono già detti pronti a sostenere il progetto di risoluzione, tra cui anche tre dei sei principali esportatori del mondo – Germania, Francia e Gran Bretagna – alcuni esportatori emergenti – come Bulgaria, Bulgaria e Ucraina – e altri che soffrono o hanno sofferto situazioni di conflitto – come Colombia, Haiti, Liberia, Rwanda e Timor Est. Sul fronte opposto restano invece Cina, Stati Uniti, Egitto, India, Iran e Russia.Misna