Toscana

OSSEZIA, DOPO TREGUA SCAMBIO DI ACCUSE TRA RUSSIA E GEORGIA

All’indomani dell’accordo sul piano di pace, Georgia e Russia sono ora chiamate e rispettare il cessate il fuoco. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha precisato che le forze di Mosca si ritireranno dal territorio georgiano solamente dopo che le truppe di Tbilisi saranno rientrate nelle caserme. Sull’altro versante, il presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, sostiene che i soldati russi hanno violato la tregua. La Georgia ha affermato che una cinquantina di carri armati russi sono entrati nella città di Gori, a ridosso del confine osseto. Fonti delle forze armate federali negano decisamente l’evento. I russi si ritireranno contemporaneamente alle forze nemiche: questa l’assicurazione che giunge da più parti. Nel corso del conflitto, Mosca ha annunciato di aver perso 74 uomini, i georgiani 165 militari. Fonti ossete hanno parlato di 2 mila civili uccisi; oltre 100 mila sono secondo diverse fonti gli sfollati, più di 40 mila in Ossezia, 56 mila in Georgia. Aiuti umanitari sono arrivati dalle due parti del fronte. La diplomazia sta già discutendo su come risolvere la questione dello status di Ossezia del Sud ed Abkhazia. Tblisi è contraria a qualsiasi soluzione che intacchi la sua integrità territoriale, ma Mosca spinge per lo stesso scenario del Kosovo, con un referendum popolare. In ogni caso, se ne dovrà parlare, ha detto il ministro degli Esteri russo, Lavrov, che è favorevole al potenziamento della missione dell’OSCE nell’area; ma non ci potrà essere più una forza di pace russo-georgiana come prima, poiché ha sottolineato Lavrov gli uomini di Tblisi hanno sparato addosso ai loro colleghi di lavoro. Secondo la stampa russa, Mosca ha agito in base ad un piano prestabilito, che aveva preparato in caso di guerra in Ossezia. (Fonte: Radio Vaticana)