Toscana

OSSEZIA, GUERRA TRA RUSSIA E GEORGIA, FORSE CENTINAIA LE VITTIME

Continua senza un attimo di pausa il conflitto in Ossezia. Gli eserciti russo e georgiano proseguono le operazioni di guerra, mentre la diplomazia internazionale è in un vicolo cieco. E’ purtroppo l’ora delle armi, della resa dei conti. Le truppe federali controllano il capoluogo osseto Tskhinvali e tentano di rioccupare le zone di competenza delle forze di interposizione. Ovunque, nelle province ossete, sono segnalati duri combattimenti. Anche a Tskhinvali sono in corso sparatorie fra russi ed infiltrati georgiani, che dirigono il tiro della loro artiglieria piazzata su una montagna davanti al capoluogo. Gli osseti dichiarano di avere abbattuto oggi un secondo aereo militare georgiano: ci sono anche le immagini. “E’ una catastrofe umanitaria”, così Dimitri Medvedev, che vuole imporre la pace, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza della Federazione russa. Migliaia sono i civili in marcia verso nord per mettersi in salvo. Un grande ospedale da campo per curare i feriti è già pronto. Quello di Tskhinvali è stato colpito ieri durante gli scontri. Lo Stato maggiore a Mosca ha ammesso di aver perso due velivoli negli scontri. Tblisi parla di bombardamenti russi contro proprie città, fra queste il porto di Poti e gli aeroporti militari. I russi smentiscono. Il presidente georgiano Saakashvili ha già dichiarato lo stato di guerra e la legge marziale. Il Parlamento si è riunito in una sessione di emergenza. Le truppe georgiane impegnate in Iraq stanno tornando in patria. Intanto sulla crisi è intervenuto anche il presidente Usa George W. Bush che ha chiesto a Russia e Georgia di mettere subito da parte le armi. Il capo della Casa Bianca ha chiesto a Mosca l’interruzione dei bombardamenti e che l’integrità territoriale della Georgia venga rispettata. Il conflitto in Ossezia del sud, dunque, si ripercuote sulle Olimpiadi, colpendo nel vivo il valore della “pax olimpica”, quella tregua che, sin dai tempi dell’antica Grecia, dovrebbe essere osservata durante le gare. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), infatti ha definito il conflitto esploso tra Russia e Georgia, nel giorno dell’apertura delle Olimpiadi, un episodio “contrario allo spirito olimpico – afferma un portavoce del CIO. “La tregua olimpica – si dice ancora – è un ideale alla base dei valori sportivi, spetta poi alle Nazioni Unite fare qualcosa di concreto.(Fonte: Radio Vaticana)