Toscana

OSSEZIA (RUSSIA), BLITZ NELLA SCUOLA: LIBERATI GLI OSTAGGI

Con un blitz «non pianificato», secondo quanto dichiarato dal ministero dell’Interno dell’Ossezia, è stata liberata stamani la scuola n. 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, dove un commandos di guerriglieri ceceni tenevano in ostaggio da 48 ore un migliaio di persone tra cui molti bambini. La svolta verso le 11 ora italiana, quando due forti esplosioni, seguite da una raffica di spari, hanno rotto la drammatica attesa dei parenti degli ostaggi, fuori dalla scuola di Beslan.

Tutto è iniziato quando un gruppo di donne e bambini è fuggito approfittando dell’arrivo di un automezzo che avrebbe dovuto recuperare i cadaveri degli ostaggi uccisi nelle ultime ventiquattr’ore dai sequestratori. Quando i terroristi hanno aperto il fuoco sul gruppetto in fuga, le forze speciali hanno deciso di intervenire ed è iniziata la battaglia con l’ausilio di elicotteri. Il tetto della scuola è crollato per alcune esplosioni e le teste di cuoio sono entrate nella scuola.

Testimoni hanno riferito che i bambini che tentavano di fuggire dalla scuola sono stati inseguiti da due donne kamikaze, che portavano cinture esplosive. Alcuni terroristi, sia uomini che donne, hanno cercato di fuggire spogliandosi dei loro abiti neri e indossando vestiti degli ostaggi. Sarebbero tredici i terroristi che sono riusciti a fuggire: le forze di sicurezza russe avrebbero preso d’assalto l’abitazione in cui si sono asserragliati alcuni dei componenti del commando.

Durannte il blitz i bambini sono usciti seminudi, con solo addosso la biancheria e a piedi nudi. Dentro la scuola, in questi due giorni, era un inferno, come avevano testimoniato anche gli ostaggi rilasciati ieri (26, 16 dei quali bimbi piccoli). Gli ostaggi erano ammassati in una palestra, gli uni sugli altri. Il caldo era insopportabile. Per respirare, avevano rotto i vetri delle finestre.

Attorno alle 13 (ora italiana) le forze speciali hanno fatto saltare il muro di cinta dell’istituto per far uscire gli ultimi ostaggi. All’interno hanno trovato numerose mine antiuomo, mentre altri ordigni sono stati trovati all’esterno della scuola.

Ancora non è noto il bilancio del blitz. All’inizio si parlava di circa 250 feriti, in gran parte bambini, di cui alcuni gravi, e di una decina, tra cui cinque bambini. Ma col passare delle ore si delineano i contorni di un’autentica strage. Un portavoce del ministero degli interni dell’Ossezia del Nord ammette: nella palestra della scuola sono stati trovati un centinaio di cadaveri. Il bilancio potrebbe aumentare dato che nella scuola sembra ci fossero non meno di 1.000 ostaggi, e tenuto conto dell’intensità di fuoco della battaglia e delle ripetute esplosioni provocate dal commando di sequestratori. Venti bambini feriti, in condizioni gravi, sono stati portati nell’ospedale della capitale dell’Ossezia del Nord, Vladikavkaz.

“Speriamo che tutti gli ostaggi siano resi sani e salvi alle loro famiglie”. Era stato il primo commento, rilasciato al Sir, dal Nunzio apostolico nella Federazione Russa, mons. Antonio Mennini, alla notizia del blitz. “Preghiamo perché tutte queste persone, innocenti, incolpevoli, possano ritrovare la libertà e perché per tutti possa esserci un futuro di pace e di giustizia”, prosegue il Nunzio, “Quello che abbiamo visto in questi giorni è assurdo e doloroso Il terrorismo è la negazione della dignità umana. Non si era mai visto terroristi farsi scudo di piccole vite innocenti. Preghiamo – conclude – che tutti gli ostaggi siano resi sani e salvi alle loro famiglie”.