Toscana

OTE MARCONI, I LAVORATORI RICEVUTI DA MONS. ANTONELLI

Alcuni lavoratori della Ote Marconi di Firenze sono stati ricevuti lunedì scorso dall’Arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli, a cui hanno illustrato la situazione dell’azienda e le loro preoccupazioni per il futuro occupazionale.

Da circa un anno infatti la Marconi, multinazionale inglese che detiene la proprietà dell’azienda, è in grave crisi finanziaria per alcuni investimenti sbagliati fatti nel periodo del «boom» delle telecomunicazioni, e ha mostrato l’intenzione di vendere la Ote per ottenere denaro liquido da girare alle banche e ai creditori. Finmeccanica, che si era mostrata interessata all’acquisto, non ha però ancora formalizzato la sua offerta. Sull’azienda pesano anche le incertezze legate alla gara d’appalto, attualmente bloccata, per la fornitura di sistemi di telecomunicazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Da molti anni infatti la Ote produce, tra le altre cose, gli apparecchi radio per auto e moto delle forze dell’ordine italiane. I lavoratori quindi rivolgono un duplice appello al Governo perché, come azionista di Finmeccanica, solleciti l’acquisto dell’azienda e al Ministero degli Interni perché, come «cliente», sblocchi l’ordinazione in corso.L’azienda dà lavoro, negli stabilimenti fiorentini, a 520 dipendenti, per alcuni dei quali è già scattata la Cassa Integrazione, oltre ad offrire lavoro indotto ad una fitta rete di piccole imprese e di artigiani; un altro piccolo insediamento, con 35 dipendenti, è a Pisa. L’Arcivescovo Antonelli ha assicurato ai lavoratori il suo interessamento, affermando di volersi al più presto attivare presso le opportune sedi istituzionali per chiedere una soluzione positiva a questa situazione di incertezza. «Per noi – hanno affermato i lavoratori al termine dell’incontro – è importante che una voce così autorevole si faccia sentire, per non far dimenticare la nostra situazione di disagio».R.B.