Toscana

Opera La Pira, campo internazionale: lo spirito della «Vela» per costruire la pace

Provengono, oltre che dall’Italia, da diversi Paesi del mondo: Albania, Croazia, Gabon, Israele, Madagascar, Palestina, Repubblica democratica del Congo e Russia. Hanno fedi o confessioni diverse (cattolici, russo-ortodossi, ebrei, islamici), alcuni provengono da paesi in conflitto, ma in questi undici giorni hanno cercato di «condividere e confrontare le esperienze a partire da diversi punti di vista e background», convinti – come scrivono nel documento redatto alla fine del Campo – che in un mondo globalizzato il «discutere problemi cruciali per l’umanità diventa condizione unica e sufficiente per rendere il mondo un posto migliore». Quest’anno hanno discusso e approfondito “I diversi volti della povertà: sfide, progetti, futuro”.

Tema affrontato con l’aiuto di esperti, come i professori Gian Maria Piccinelli (Università di Napoli 2) e Sebastiano Nerozzi (Università di Palermo), Massimo Toschi (consigliere del presidente della Regione Toscana per la difesa dei diritti delle persone disabili) e con il contributo di esponenti religiosi, come l’imam Izzedin Elzir (presidente dell’Ucoii), padre Giancarlo Bruni, padre Egor Khristich (russo-ortodosso da San Pietroburgo) e l’esponente della comunità ebraica fiorentina, la giornalista Hulda Liberonome.

I giovani hanno anche ricevuto la visita del vice-presidente della Giunta regionale toscana, Stella Targetti, del sindaco di Betlemme, Vera Baboun, di padre Ibrahim Faltas (parroco di San Salvatore a Gerusalemme), dell’ambasciatore italiano a Beirut, Giuseppe Morabito, del prof. Maurizio Oliviero (Università di Perugia), della libica Farida Allaghi, che assieme ad altre tre donne saudite ha mostrato una faccia poco conosciuta del mondo islamico, quella di donne in prima linea nella difesa dei diritti umani.

Come ormai da diversi anni hanno potuto dialogare con l’ex-premier Romano Prodi, che si è sottoposto per oltre due ore alle domande dei giovani. Venerdì 16 agosto ha celebrato la Messa conclusiva del Campo, il card. Giuseppe Betori, che ha avuto parole di elogio e di incoraggiamento per l’iniziativa che l’Opera La Pira porta avanti ormai da tanti anni, con la collaborazione di numerose realtà associative toscane (dall’Agesci al Centro internazionale studenti La Pira, dall’Azione cattolica regionale alla Fondazione La Pira, dalla Fondazione Giovanni Paolo II alla Fuci) ma anche estere (le israeliane Centro Peres per la Pace, Yad Be Yad, InterfaithOnevoice,  la Custodia della Terra Santa, l’Università Mgimo di Mosca, la Diocesi ortodossa di San Pietroburgo, l’associazione ortodossa “Common cause” di Mosca, la parrocchia cattolica di Santa Caterina d’Alessandria a San Pietroburgo).