Toscana

P3: COMMISSARI CREDITO COOP. FIORENTINO, ATTIVITÀ PROSEGUE REGOLARMENTE; PER BANKITALIA DIFETTO CONTROLLI

(ASCA) – Firenze, 30 lug – Il Credito cooperativo fiorentino “prosegue regolarmente la propria attività. Pertanto la clientela può continuare a operare, con la consueta fiducia, presso l’intermediario”. Lo assicurano, in una nota, Virgilio Fenaroli e Angelo Provasoli, commissari straordinari nominati dalla Banca d’Italia dopo le dimissioni del presidente Denis Verdini e di tutto il CdA. Nel comunicato, i commissari ricordano che “la gestione della banca è affidata agli organi straordinari, che operano sotto la supervisione della Banca d’Italia”. Dalla relazione degli ispettori della Banca d’Italia sul Credito cooperativo fiorentino, la banca che era presieduta da Denis Verdini e che ora è commissariata, emergerebbe un assetto di governance carente di contraddittorio e senza i necessari controlli, ma anche operazioni che configurerebbero un potenziale conflitto di interessi per lo stesso coordinatore del PdL. è quanto si apprende da fonti vicine alle indagini. In particolare la mancanza di contraddittorio riguarderebbe i membri del CdA (che peraltro si è dimesso in blocco dopo che Verdini aveva lasciato l’incarico) mentre il difetto nei controlli sarebbe stato ravvisato, dai tecnici di Palazzo Koch, nella composizione degli organi di garanzia, i cui membri in alcuni casi non avrebbero offerto le necessarie garanzie di indipendenza. Gli ispettori, sempre secondo quanto si apprende dalle fonti, avrebbero anche posto l’attenzione su mancanze nei processi organizzativi e di controllo della operatività quotidiana e su uno sviluppo degli impieghi che in alcuni casi non sarebbe stato improntato ai necessari canoni di prudenza, in particolare per quanto riguarda i rapporti con la Baldassini-Tognozzi-Pontello di Riccardo Fusi, ma non solo. La Banca d’Italia rileverebbe poi anche casi di non corretto esercizio dei controlli previsti dalla normativa anti-riciclaggio e operazioni che avrebbero visto un potenziale conflitto di interessi per il presidente Verdini. Gli ispettori della Banca Centrale, comunque, secondo le fonti, non hanno sollevato rilievi da un punto di vista patrimoniale sull’istituto di Campi Bisenzio (Fi).