“I governi del nord del mondo devono cancellare del tutto il debito dei paesi del sud, iniziando da quelli più poveri ed attualmente attanagliati da gravi crisi sociali ed economiche”: è quanto chiedono i sostenitori della “Campagna per la riforma della Banca Mondiale”, in una nota diffusa oggi, in occasione della riunione del G7 dei ministri delle Finanze che si terrà fino a domani a Londra. “La rimessione del debito prosegue il documento dovrà essere senza condizioni ed avvenire in modo che i paesi in via di sviluppo possano avere a disposizione più fondi per il benessere sociale dei loro cittadi, mentre i governi creditori si devono impegnare a riconoscere le loro corresponsabilità per quel che concerne i debito odiosi, contratti da paesi sotto dittatura o non democratici”. Come specifica il testo, tali richieste sono avanzate a livello internazionale dall’organismo che si chiama “South/North Civil Society Debt Group”, cui partecipano per la loro componente italiana CRBM (Campagna riforma Banca Mondiale) e Mani Tese. Secondo i dati in possesso dei promotori della campagna, che ha come coordinatore Antonio Tricarico, fino ad oggi per i 61 paesi più poveri del pianeta sono stati cancellati solo 54 miliardi di dollari, a fronte di un debito complessivo di 600 miliardi di dollari. Tricarico sottolinea che “il massimo che le proposte sul tavolo dei negoziati oggi esprimono è una cancellazione al G 8′, ovvero che nei prossimi anni si cerca di cancellare il debito dovuto solamente a due istituzioni internazionali, e per quel che riguarda al massimo il 30 per cento dei paesi poveri”. “E’ giunto il momento conclude la nota di parlare di vera cancellazione alcento per cento, utilizzando i 45 miliardi di riserve auree del Fondo monetario internazionale”.Sir