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PAKISTAN, EX PRIMO MINISTRO BHUTTO RIENTRA IN PATRIA DOPO SETTE ANNI DI ESILIO

Benazir Bhutto, già due volte primo ministro del Pakistan e in esilio volontario da sette anni a Dubai per sfuggire a incriminazioni per corruzione, è rientrata oggi in patria, accolta a Karachi, sua roccaforte politica, da centinaia di migliaia di sostenitori in festa. Il ritorno di Bhutto, che è anche capo del Partito del popolo pakistano (Ppp), oggi all’opposizione, è stato possibile dopo che il presidente Pervez Musharraf ha fatto cadere le accuse contro di lei, che secondo i sostenitori dell’ex primo ministro sarebbero frutto di persecuzione politica. “Il mio ritorno a casa segna l’inizio di una marcia vero un futuro migliore del Pakistan” ha detto Bhutto prima di imbarcarsi sull’aereo diretto a Karachi, dicendosi fiduciosa di non correre rischi gravi in patria nonostante le minacce di morte di estremisti islamici. Le strade di Karachi si sono riempite di gente – 250.000 persone, secondo la polizia, oltre un milione secondo i dirigenti del Ppp – per salutare il passaggio della rappresentante politica a bordo di uno speciale automezzo blindato, per ragioni di sicurezza. Il rientro della Bhutto sembra preannunciare un possibile accordo con il presidente Musharraf, il quale, nonostante la recente riconferma del Parlamento alla carica di capo dello Stato, sta attraversando una seria crisi di popolarità. In cambio dell’appoggio del Ppp al partito del presidente, nelle prossime elezioni legislative in agenda per gennaio, la Bhutto avrebbe chiesto di potersi ripresentare alle consultazioni politiche con l’obiettivo di ottenere un terzo mandato come capo del governo, nonostante i limiti posti in questo senso dalla legge elettorale. Da parte sua Musharraf ha promesso di rinunciare al ruolo di capo delle forze armate il 15 novembre prossimo, rispondendo così a una richiesta dell’opposizione avanzata sin dalla sua assunzione della presidenza dello Stato seguita al colpo di stato incruendo del 1999 con cui prese il potere.Misna