Toscana

PAPA: LA RISPOSTA DEL RABBINO TOAFF AL GRAZIE DEL PAPA

“Si può immaginare. E’ una grande commozione. Una grande commozione che lascia dentro uno sguardo a questo Pontefice come ad una luce che ha illuminato e continuerà ad illuminare il mondo”. Con queste parole Elio Toaff, il “Rabbino di Roma” che aprì al papa nel 1986 le porte della Sinagoga di Roma commenta il ringraziamento che il papa gli ha dedicato nel suo Testamento.

Toaff ricorda quella lontana giornata dell’86. “Ricordo tutto, ricordo tutto quello che è avvenuto quel giorno. Ma l’abbraccio che lui mi fece nella Sinagoga di Roma, già disse allora qualche cosa su quella che era l’idea del Pontefice sul rapporto con le altre religioni”. Le parole del Papa contenute nel Testamento sembrano annullare il tempo. Se ne avesse l’opportunità, che cosa gli direbbe oggi al papa? “Gli direi – risponde Toaff – che restasse qui con noi”. “Il papa si è ricordato di me perché ha avuto con me un rapporto molto stretto. Non è che ci vedessimo tutti i giorni, però quando ci incontravamo eravamo veramente molto vicini l’uno all’altro. Mi colpiva questa suo concetto universale della fede religiosa che doveva legare tutti gli uomini, a qualunque fede appartenessero. Dal rispetto per la dignità dell’uomo andava al rispetto per la dignità dei popoli”. (Sir)