Toscana

POLITICHE GIOVANILI, «FILIGRANE» AL SASHALL: VENTI PROPOSTE CONCRETE PER FAR LARGO AI GIOVANI

E’ partita con il piede giusto oggi al Saschall di Firenze la prima Conferenza regionale sulle politiche giovanili. E’ iniziata dando voce ai giovani, ai loro progetti, alle loro richieste. Così, davanti ad una platea foltissima e attenta e davanti a una serie di esponenti del mondo della politica e della cultura, un gruppo di ragazzi si sono fatti portavoce di un progetto maturo e originale, avviando sul giusto binario il dibattito di questi “Stati giovanili 2009”.“I sogni ce li mettiamo noi, la politica ci metta il coraggio”, hanno detto nel loro documento. Un testo breve e denso, che invita a superare gli stereotipi che condannano le giovani generazioni ad essere catalogate sotto il titolo del “disagio”, che mette a fuoco l’obiettivo sulla ricchezza dell’individuo che sa sfuggire all’individualismo sfrenato, che si appella alla speranza e al coraggio del fare. Autonomia impegno politico e sociale, investimento sull’educazione e sulla formazione, centralità del lavoro e del diritto all’abitazione sono i temi scelti. Al loro interno le proposte concrete, venti in tutto. Ne citiamo solo alcune tra le più significative: un progetto per mettere a disposizione dei giovani libri scolastico open source, lo sviluppo dei gruppi di acquisto solidale,l’università a misura di babbo e mamma (dal seggiolone in mensa al nido universitario), stage e tirocini in Europa quasi obbligatori. E ancora tutele e sostegni per il precariato, microcredito per soggetti “non bancabili”, sostegno al co-housing, alle forme ecologiche si mobilità, risorse e strumenti pratici per la cultura del riciclo e del buon uso dell’acqua (Dalla scuola al pub con lo stesso bicchiere).«Proposte serie, su cui dobbiamo ragionare – ha risposto immediatamente l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – Voi giovani non siete il problema, al contrario, siete la risposta ai problemi della nostra società. Troviamo il modo di concretizzare le iniziative, diventiamo operativi». La proposta dell’assessore Rossi, immediatamente raccolta e sostenuta dal collega di giunta Gianni Salvadori, è che la Regione istituisca un fondo di rotazione a sostegno dell’autonomia dei giovani: “Se un giovane perde il lavoro – ha spiegato Rossi – e presenta un progetto per investire su se stesso, per scommettere sul proprio futuro, la Regione lo sosterrà. Vogliamo favorire l’autonomia dei giovani, la promozione di chi si impegna per se stesso e per gli altri, puntare sulla fiducia, sul coraggio individuale. La Toscana deve riprendere a crederci, a correre, per consegnare in corsa il testimone alle nuove generazioni». “Dobbiamo ricostruire i rapporti di fiducia fa cendo le cose insieme – ha aggiunto Salvadori – così possiamo far crescere una società coesa, plurale e solidale».Nel corso dell’intera mattinata il microfono è rimasto acceso, con tanti interventi dalla platea e un fecondo turn over sul palco. Andrea Sergio Fantoma, capo dipertimento Ministero della gioventù, ha lanciato l’idea della riconversione di una parte della rete degli ostelli della gioventù come luoghi di produzione artistica. Paola Turci e Niccolò Fabi, come l’assessore alle politiche sociali della Provincia di Pistoia Chiara Innocenti, hanno sottolineato l’importanza del protagonismo giovanile per l’Italia, gli inventori della Banca della memoria (www.memoro.org) hanno raccontato l’esperienza intergenerazionale di un progetto che fa parlare gli anziani con gli strumenti dei giovani. Dallo scrittore Martino Gozzi e dal professor Alessandro Rosina è venuto un invito, quasi un impulso: «Ogni generazione – ha detto Rosina – deve conquistarsi sgomitando il proprio spazio vitale. La nostra è una società bloccata e gerontocratica. Ma sta a voi giovani superarla e affermare la possibilità di affermare i vostri talenti: dovete rompere un assordante silenzio, far sentire la vostra voce, critica e dissenziente». (cs-Susanna Cressati)