Toscana

Parco agricolo della Piana e aeroporto: Rossi: “Così si conciliano ambiente, sviluppo e lavoro”

«Il Parco della Piana, oltre 7000 ettari di aree verdi e agricole nel cuore della Toscana centrale, sarà uno dei parchi più grandi d’Europa. Con questo strumento decidiamo che per il futuro quest’area non sarà cementificata, così come nel passato furono salvate le colline fiorentine».  Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha presentato alla stampa la variante di integrazione al Pit per la definizione del Parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze. Un atto che dopo l’adozione da parte della giunta regionale viene consegnato al consiglio e che segue di 24 ore un’altra decisione di grande rilievo: l’accordo dei soci pubblici delle due società di gestione degli scali di Firenze e di Pisa, AdF e SAT, per la costituzione della holding destinata al governo del sistema aeroportuale toscano.

«Un atto di governo di alto profilo, un paradigma di integrazione di competenze e interessi diversi che ha l’obiettivo di conciliare miglioramento ambientale, sviluppo e lavoro – ha detto il presidente Rossi – Questa variante è qualcosa di molto complesso e strategico, il risultato di una integrazione mai vista tra diversi aspetti delle politiche regionali: quella urbanistica, quella ambientale, dell’agricoltura e della mobilità. E’ di tale rilievo che la presenteremo a Bruxelles perché riteniamo possa costituire un esempio a livello europeo».

«Prevediamo inoltre – ha continuato il presidente Rossi -, e con tempistiche certe, una serie di interventi di miglioramento della qualità dell’aria, del microclima, dell’assetto idraulico, di tutela del patrimonio culturale presente. Oltre 150 ettari di nuove piantumazioni a verde, abbattimento tramite incentivi dell’inquinamento da industrie, incentivazione dell’uso delle fonti rinnovabili, potenziamento dei servizi ferroviari e sviluppo del sistema tramviario,  abbassamento della velocità di viaggio sui tratti autostrdali, invetimenti sulla viabilità, per lo sviluppo delle imprese agricole, per la tutela delle aree umide e delle presenze archeologiche: questi sono interventi a cui la Regione si impegna e che sono destinati a migliorare fortemente la situazione attuale».

«Abbiamo poi studiato l’impatto delle diverse tipologie di pista aeroportuale, scoprendo che l’ipotesi della cosiddetta parallela-convergente perfino migliora l’esistente per quanto riguarda la qualità dell’aria e l’esposizione al rumore. Abbiamo dettato anche le condizioni entro cui può avvinire la realizzazione della nuova pista, monodirezionale e senza pista di rullaggio, e le mitigazioni ambientali che il proponente il progetto dovrà comunque realizzare. Progetto su cui, abbiamo deciso, si svolgerà un dibattito pubblico».

«E’ stato un lavoro grosso – secondo il presidente – Ma non si è perso tempo. Semmai si è perso tempo nella costituzione della holding. E’ una operazione difficilissima, è vero, e ora con l’accordo siglato ieri abbiamo fatto un passo avanti. La holding è presupposto, non condizione, per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze, per il quale non si può pensare a uno sviluppo incontrollato. Un atto forte, di equilibrio e di garanzia di investimenti per entrambi gli scali. E’ una decisione imprtantissima, sulla quale i sindaci di Firenze e Pisa si sono assunti una responsabilità non facile».

Il presidente Rossi ha anche replicato alle critiche per l’ingresso della Regione nel pacchetto azionario di AdF. «Abbiamo agito – ha detto – con il buon senso del padre di famiglia che investe un gruzzolo in una impresa interessante. E’ poi la società stessa, non certo la Regione, a farsi carico degli investimenti. Penso che la Regione debba essere ancora più presente in AdF per favorire il processo di integrazione. Del resto il mandato che ci ha consegnato il consiglio prevede che si possa arrivare fino al 15% del pacchetto azionario e oggi siamo al 5%».