Toscana

Petriccioli, nuovo segretario Cisl: «Più dignità e sicurezza al lavoro»

di Renato BruschiMaurizio Petriccioli è il nuovo segretario della Cisl toscana. Arriva a ricoprire questa carica dopo anni di attività sindacale, trascorsi prima a Massa poi a Firenze. Forte di una esperienza maturata sul campo, propone un programma dagli ampi orizzonti, con al centro il rispetto della persona umana e della sua dignità. Subito dopo la nomina, ha, infatti, dichiarato che tra gli obiettivi del suo mandato c’è quello di «restituire dignità e sicurezza al lavoro». Petriccioli, partiamo da questa affermazione: in Toscana il lavoro soffre davvero di mancanza di dignità?

«Per restituire dignità al lavoro non possiamo permetterci di guardare solo alla sua condizione in Toscana. Il nostro sguardo deve allargarsi ai paesi dell’est, all’Asia, alla Cina, dove certo il lavoro non ha alcuna dignità. Finché noi permettiamo che le cose continuino con gli standard attuali i fenomeni della globalizzazione, delle delocalizzazioni, colpiranno in termini negativi anche la Toscana ed anche da noi continuerà ad esserci lavoro nero, sommerso, mancanza di sicurezza, troppa precarietà».

Sul fronte della sicurezza, in particolare nel bacino marmifero delle Apuane, terra da cui lei proviene, il sindacato è sempre in prima linea…

«Per prima cosa voglio ricordare che ad aprile scorso, nell’ambito della trattativa sul Piano Sanitario Regionale 2005-2007, abbiamo ottenuto il raddoppio delle risorse, che le Asl potranno utilizzare per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per quanto riguarda il triste filo rosso che continua a fare vittime nelle cave di marmo, il sindacato, unitariamente, ha elaborato una piattaforma che si basa su una minore escavazione, minori ritmi e tempi di lavoro, rilancio del settore con riposizionamento del “bene marmo” nel mercato, verso un suo utilizzo come bene di pregio, mantenendo nel territorio l’intera filiera dell’escavazione, della lavorazione, fino alla messa in posa. Per il personale poi pensiamo ad una forte azione di formazione continua, per conoscere meglio i pericoli delle lavorazioni e quindi non correre rischi».

Assenteismo e scarsa efficienza nella pubblica amministrazione, precariato, lavoro nero, sono alcuni dei gravi problemi che affiggono la Toscana. Come si batterà su questo terreno la Cisl nei prossimi anni?

«Il pubblico impiego è certamente un settore sul quale abbiamo intenzione di impegnarci a fondo. La Cisl toscana punta a rafforzare l’etica e l’efficienza della pubblica amministrazione, per i cittadini e per le imprese, e lo vuole fare anche attraverso sperimentazioni e accordi in grandi enti, dove il personale possa offrire qualità ed efficienza e ricevere in cambio formazione, decisiva per aumentare la qualità, e salario. Meno precariato significa fare in modo che il lavoro sia porta d’accesso alla cittadinanza e ai diritti. Il problema riguarda soprattutto i giovani: per molti di loro il precariato non è solo un periodo breve attraverso il quale si passa per entrare nel mondo del lavoro, ma una condizione che perdura per anni. Esiste quindi la necessità di dotare i giovani di un progetto formativo per tutto l’arco della vita e di salario di sostegno da utilizzare nel passaggio tra la scuola e il lavoro e tra un lavoro e l’altro. Infine il lavoro nero. È certamente un problema vero: secondo le stime più recenti è un fenomeno che riguarda 250 mila persone. Un numero che non lascia dubbi: occorre in Toscana condurre una lotta seria contro di esso, con tutti gli strumenti a disposizione».

Pezzotta ha dichiarato che lo strumento della concertazione non si tocca, ma, secondo lei, in Toscana si può essere così unilaterali?

«In Toscana la politica della concertazione nel 2000 è diventata legge. Quindi non c’è una scelta unilaterale della Cisl, ma una cultura comune, che nel nostro territorio ha già dato i suoi frutti, come ad esempio il “Patto per lo sviluppo e la creazione di maggiori e migliori lavori”».Per la politica sociale e l’assistenza alle persone non autosufficienti… quale sarà suo impegno nel prossimo futuro?«Le indicazioni di quali dovranno essere nei prossimi anni le politiche sociali da attuare in Toscana sono contenute nel “Patto per lo sviluppo” e nel Piano integrato sociale 2005-2007, e sono frutto di un lavoro importante di concertazione, rappresentando quindi obiettivi ampiamente condivisi da istituzioni e parti sociali. Nello specifico esiste certamente, per migliaia di persone e quindi di famiglie, il problema della non autosufficienza, che va affrontato; così come esiste sempre più per migliaia di toscani, seppure in misura molto inferiore rispetto alla media nazionale, un problema di povertà relativa, ovvero l’impossibilità di accedere ad un tenore di vita tipico della comunità in cui vivono. In Toscana, lo sappiamo, esiste benessere diffuso, ma questo non deve farci dimenticare il disagio e i bisogni di tante persone. La Cisl toscana si impegnerà perché anche in questi settori, così come nei luoghi di lavoro, sia sempre salvaguardata e promossa la dignità della persona umana». Un sindacato in continua crescitaContinua a crescere la Cisl toscana: nel 2004 mette a segno un importante balzo in avanti in tutta la regione, sia tra i pensionati (+2,09%) che tra gli attivi (+1,87%), con 4.081 iscritti in più per un +1,86% complessivo, che porta il numero di tesserati al nuovo record di 223.328. Si conferma così il trend di crescita che ha visto il sindacato toscano aumentare negli ultimi sei anni di oltre 30 mila iscritti. Ad aumentare sono sia i pensionati (2.278 unità in più) sia gli attivi (2.066 iscritti in più), che in numeri assoluti restano «in testa»: 112.074 attivi a fronte di 111.254 pensionati. Tra i dati più lusinghieri quello del settore industriale, dove si registrano 1.380 iscritti in più (+4,61%). Un dato che conferma come la Cisl toscana non sia forte solo nei suoi settori tradizionali, come il pubblico impiego e le banche, ma si stia radicando in modo sempre più ampio anche nell’industria, dove conta 7.063 iscritti in più negli ultimi 6 anni. A livello territoriale l’incremento maggiore in assoluto è quello di Firenze (+1.046 iscritti, 2,17%), mentre in percentuale sono Massa Carrara (+4,27%) e Pistoia (+4,12%) a far registrare la crescita maggiore. Tutte le province fanno comunque registrare un segno positivo.