Toscana

Piombino, firmato preliminare per passaggio acciaierie al gruppo indiano Jindal

Ne hanno dato notizia il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il presidente Regione Toscana Enrico Rossi, che sul profilo facebook ha scritto: «Dopo due giorni di impegno al ministero dello Sviluppo Economico la vicenda della siderurgia di Piombino ha fatto un passo avanti. Il nostro contributo all’accordo è stato essenziale. Ai lavoratori di Piombino dico che ora si apre una nuova fase. Piombino deve tornare a produrre acciaio».

Con la firma apposta al Ministero per lo sviluppo economico dall’algerino Issad Rebrab – si legge in un comunicato della giunta regionale toscana – , «è così diventato pienamente operativo il preaccordo per la cessione dell’intero capitale di Aferpi e di Piombino Logistic e la maggioranza delle azioni di GSI Lucchini alla Laptev Finance PVT Ldt, una società indipendente ma collegata al gruppo JSW, la Jindal South West dell’indiano Sajjan Jindal. Il presidente della Regione Toscana ha seguito personalmente passo dopo passo e per quattro giorni l’intera trattativa, giocando un ruolo decisivo, prima nel favorire la firma questa notte da parte della delegazione indiana, poi nel convincere Issad Rebrab a porre oggi anche la sua».

«Secondo il presidente – prosegue il comunicato – si chiude così un periodo lungo di difficoltà e di incertezze e adesso è possibile guardare con maggiore speranza al futuro. Ci sono infatti sei settimane a disposizione del gruppo indiano per compiere le necessarie verifiche a Piombino e per presentare un piano industriale e finanziario per poi arrivare alla stipula dell’atto di acquisto definitivo.  Le istituzioni, il ministro prima e il presidente della Toscana poi, hanno favorito il preaccordo, prendendo impegni di fare nei confronti del progetto che presenterà Jindal ciò che era stato a suo tempo garantito una volta approvato quello di Rebrab. Si tratta di finanziamenti subordinati ad interventi per l’innovazione, alla riduzione dell’impatto ambientale e per una riconversione ecologica della siderurgia».

«La preoccupazione massima per il presidente sarà di far sì che tutti i lavoratori siano nuovamente occupati e per questo attende di vedere quale progetto industriale presenterà il nuovo acquirente, avendo avuto segnali positivi circa la sua volontà di proporre un piano che preveda di occupare nuovamente tutti. Ha poi tenuto a sottolineare che nel progetto per Piombino non c’è soltanto la siderurgia ma anche le potenzialità legate alla presenza del nuovo porto che interessa anche imprese.  Si è augurato che con l’imprenditore indiano ci sia la possibilità di tornare a produrre acciaio a Piombino. Ha voluto ringraziare comunque Issad Rebrab sia perché un impegno importante lo ha rispettato, assumendo oltre duemila lavoratori, ma anche perché alla fine di questa trattativa ha ceduto di fronte alle richieste, anche in virtù, ha precisato il presidente, di una amicizia che negli anni era nata e avevano costruito tra loro».

«Finalmente si sblocca la situazione di uno dei più importanti poli siderurgici italiani – questo il commento del ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda – . La firma di oggi al Mise costituisce il punto di partenza di un percorso ancora lungo che si concluderà dopo la presentazione del piano industriale da parte di Jindal. L’obiettivo rimane il rilancio del sito di Piombino e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali pre-crisi. Continueremo a lavorare insieme alla Regione Toscana ed al Presidente Rossi che ringrazio per il suo contributo. Il governo viglierà con attenzione ma oggi abbiamo raggiunto un importante risultato».