Toscana

Pistoia: Coldiretti, contrari a quella centrale in mezzo ai vivai

Coldiretti Pistoia replica alla Regione Toscana che, per bocca dell’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, ha affermato: «Ex Radicifil, il percorso di reindustrializzazione va avanti…». Dichiarazione seguita ad un incontro a cui hanno partecipato, oltre alla Regione, le organizzazioni sindacali, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli e l’assessore allo sviluppo della Provincia di Pistoia Paolo Magnanensi.

Sull’area ex-Radicifil il gestore svizzero Repower vuole costruire una centrale elettrica. L’area è alle porte di Pistoia, in mezzo ai vivai pistoiesi, fiore all’occhiello dell’economia provinciale e regionale. Coldiretti ha fornito alla Regione tre studi curati da enti terzi che evidenziano l’inutilità e la dannosità del progetto (info su www.pistoia.coldiretti.it).

«Nella zona coinvolta dalla costruzione dell’ipotizzata centrale e dalle opere accessorie (centralina di smistamento ed altro) – spiega il presidente di Coldiretti Pistoia Riccardo Andreini – sono tanti i giovani imprenditori agricoli ad operare, vivaisti in primis, che hanno beneficiato del premi di primo insediamento (fondi Psr). Alcune aziende sicuramente non potranno più operare, perché i propri terreni saranno occupati delle strutture della centrale».

«Invece di accertarsi scrupolosamente – continua il presidente – della qualità del lavoro svolto da pubblici funzionari pagati con i soldi dei cittadini per tutelarne la salute e l’ambiente in cui vivono, il Governo regionale, prima “normalizza” con trasferimenti mirati gli uffici dell’assessorato all’Ambiente, quindi rende nota, senza alcun pudore, la volontà, a prescindere, di permettere la realizzazione della Centrale. Non credo che in questa vicenda i nostri concittadini possano dichiararsi completamente garantiti».

«Speriamo almeno che a tutti i 90 lavoratori della Radicifil venga davvero garantito un sostegno al reddito alla fine della cassa integrazione e che possano quanto prima ritrovare il lavoro, anche gli 85 che molto probabilmente non potranno essere assunti da Repower. Perciò – conclude Andreini – restiamo in attesa di conoscere quali saranno “tutti gli strumenti utili a garantire la ripresa produttiva” che l’assessore Simoncini vorrà mettere in campo».