Toscana

Pistoia, Dossier povertà: record di presenza ai centri di ascolto

«Possiamo essere creta che viene male sette volte, ma saremo rimessi sul tornio otto volte». Parte citando Geremia, profeta del Vecchio Testamento, il dossier 2012 di Caritas pistoiese su “povertà e risorse”. Un Geremia che lancia un forte messaggio di fiducia nel Signore (“Dio non ci butta mai via: ci rimette sul tornio, ci riprende, ci lavora ancora con la pressione delle sue dita, con il calore del palmo della sua mano”): un Geremia che ricorda a tutti, anche ai più deboli e ai più fragili, che “non siamo mai inutili, mai da buttare per il Signore”.

E’ dunque un messaggio di resistenza e di speranza quello sottinteso nell’ormai tradizionale appuntamento di fine anno con Caritas diocesana che sabato 15 dicembre, in Aula Magna del Seminario, ha convocato “umili e potenti” per raccontare una Pistoia che soffre, ma anche una Pistoia che – sottolinea Marcello Suppressa, direttore di Caritas – non vuole piangersi addosso e intende comunque rimboccarsi le maniche per allargare il varco nei segni di speranza”. Laddove per Pistoia non si intende solo la città capoluogo, ma l’intero territorio di una diocesi che inizia all’Abetone e si estende fino al Montalbano di Vinci.

Quattro i capitoli del dossier, curato da Stefano Simoni e Giovanni Cerri e realizzato in stretta collaborazione con l’equipe di Caritas diocesana: Sara Lupi, Francesca Meoni, Rita Ragno oltre che il direttore Suppressa e il vicedirettore don Paolo Tofani. Un dossier quest’anno intitolato “rEsistiamo”, con un significativo gioco di maiuscole che rende bene la duplice natura di questo lavoro: non solo un grido di “resistenza” contro le ingiustizie che determinano le povertà, ma anche un appello alla “esistenza” e alla voglia di non arrendersi per lottare in favore della dignità di ogni essere umano partendo proprio dai più fragili.

Il capitolo più corposo (quello con i numeri) ne precede uno dedicato alla narrazione di 4 storie, racconti di esistenze vere (due donne e due uomini, due italiani e due stranieri) che a Pistoia si sono incrociate negli spazi di Caritas diocesana e che la struttura di Caritas ha preso a emblema di tutte le altre. Segue un capitolo con riflessioni e proposte. Conclude un contributo dall’ufficio diocesano per la Pastorale con la famiglia

La presentazione, avvenuta alla presenza del vescovo Mansueto Bianchi, è stata caratterizzata dalla presenza di padre Adriano Sella, un religioso che coordina una “rete” particolare che unisce molte diocesi italiane, fra cui la stessa Pistoia, nel comune denominatore dei “nuovi stili di vita”. Un concetto, questo, che piace molto in Caritas Pistoia e rimanda a questioni su cui sia il vescovo che padre Sella si sono soffermati: il ruolo della pubblicità, la scoperta di una sobrietà da intendere non come obbligo derivante dalle difficoltà economiche ma come auto-consapevolezza rispetto alla centralità di valori alternativi, gli indebitamenti derivanti (ad esempio con il gioco d’azzardo e con videopoker o slotmachine) da stili di vita sconclusionati, la incapacità nel gestire in modo sostenibile e intelligente le risorse economiche, il ruolo di certi programmi televisivi nel veicolare bisogni che portano a moderne forme di schiavitù, la debolezza delle controproposte educative, le incapacità delle famiglie.

E a proposito di scelte, Caritas diocesana quest’anno – nella presentazione del rapporto – ne ha volute intraprendere alcune di natura evidentemente simbolica: poche le copie stampate su carta, anche come contributo alla sostenibilità ambientale, ma molte le chiavette USB distribuite con il testo in digitale; per le confezioni dei dossier  ci si è affidati a “Integra”, una cooperativa sociale promossa dal “Pozzo di Giacobbe” con donne immigrate e italiane. E la presentazione, cui sono state invitate persone in difficoltà ogni giorno ospitate nei Centri Caritas, si è conclusa con un pranzo – aperto a tutti – con la mensa di Caritas che, per un giorno, ha chiuso i battenti e si è trasferita in via Puccini