Toscana

Politiche locali per la sicurezza

Dopo le indicazioni contenute nel Piano Regionale di sviluppo e nello specifico Progetto “Una Toscana Più sicura” (v. OGLnews n.3, Dossier) prosegue l’azione della Giunta toscana in materia di sicurezza locale.

Il protocollo tra Ministero dell’internoe Regione ToscanaIl 5 novembre scorso il presidente della Giunta regionale Toscana Martini ha siglato con il Ministro dell’Interno Pisanu un protocollo di intesa di durata quinquennale relativo a forme di collaborazione e coordinamento in materia di politiche per la sicurezza urbana, punto qualificante del Piano di sviluppo 2003-2005. Gli obiettivi da perseguire saranno:• l’attivazione di forme di scambio di informazioni e dati e di valutazione congiunta di interventi e programmi in materia di pubblica sicurezza• l’implementazione di forme di collaborazione operativa tra servizi, in funzione di un sistema di sicurezza coordinato• il sostegno di iniziative di formazione e aggiornamento comuni per i corpi di polizia • la promozione di forme di collaborazione istituzionale Il programma di interventi regionali (delib.10.03.2003 n.199)In conformità a quanto disposto dalla legge regionale 16.08.2001 n.38 (interventi regionali a favore delle politiche locali per la sicurezza della comunità toscana) la Giunta ha deliberato i criteri per la presentazione e il finanziamento di progetti promossi dagli enti locali.I Comuni, in forma singola o associata, possono presentare entro il 30.06.2003 piani di intervento che descrivano la situazione attuale del territorio, con rilevazione degli specifici problemi per la sicurezza delle persone, l’illustrazione delle iniziative attivate e attivabili per far fronte alla situazione riscontrata, i risultati attesi, le fonti dell’analisi territoriale, i soggetti collaboratori, l’individuazione delle strutture incaricate del coordinamento delle attività. Sono ammissibili, oltre agli interventi “frontali”, anche attività formative, di ricerca, di raccolta e analisi di dati, purché riconducibili ad almeno due delle tipologie seguenti:• Rafforzamento della prevenzione sociale e territoriale: azioni contro fenomeni di criminalità predatoria, prevenzione di fenomeni di razzismo, riduzione in schiavitù, abuso e violenza sessuale, prostituzione, tratta, abbandono di minori, vandalismo e bullismo, tossicodipendenza• Vigilanza e attivazione di servizi comunali: implementazione di interventi di assistenza sociale, ampliamento della presenza della polizia municipale sul territorio, realizzazione di interventi di animazione e vigilanza presso scuole e giardini pubblici• Soccorso e sorveglianza in spazi pubblici: attivazione di forme di videosorveglianza e di pronto soccorso• Potenziamento della polizia municipale: modernizzazione delle dotazioni tecniche e strumentali (con esplicita inammissibilità di interventi relativi a dotazioni di armi e strumenti di rilevazione dell’identità personale)• Prevenzione e mediazione dei conflitti e reinserimento sociale: promozione della convivenza interculturale, interventi di reinserimento sociale e di educazione alla legalità• Prevenzione e riduzione dei danni derivanti da atti incivili.• Assistenza e aiuto alle vittime dei reati: assistenza psicologica alle vittime e materiale, mirante al rispristino della sicurezza dei beni danneggiati