Toscana

Prato, quindici bambini bielorussi ospiti della Misericordia

Quindici bambini bielorussi ospiti della Misericordia di Prato. Per l’intera giornata di oggi l’Arciconfraternita ha accolto il gruppo nella propria sede di via Galcianese. A fare gli onori di casa il governatore Maria Petrà che in qualità di consigliere nazionale delle Misericordie di Italia e responsabile del progetto «Amici senza frontiere» ha seguito personalmente il soggiorno dei piccoli ospiti. Per Prato si tratta della prima partecipazione a uno scambio che ormai da quasi diciotto anni vede coinvolta la Conferenza delle Misericordie di Italia e le Misericordie della Bielorussia con sede a Minsk.

«Alla fine degli anni ’80, quando ancora c’era l’Unione Sovietica – spiega Valentina Kolossova, presidente della fondazione Misericordia e Salute di Minsk e capo della comitiva – dall’Italia nacque l’idea di portare lo spirito delle Misericordie in Russia, così è nata e col tempo si è fortificata questa esperienza».

Dopo la disgrazia di Chernobyl (che si trova in Ucraina ma è a solo 17 km dal confine bielorusso) iniziò l’accoglienza dei bambini dalla Bielorussia all’Italia grazie alle Misericordie. Si tratta di bambini con disagio sociale perché orfani, oppure perché abbandonati dai genitori, e ragazzi con disabilità fisica o psichica. «Ogni anno, tra il periodo estivo e quello invernale alcune sezioni italiane ne ospitano quasi cinquecento – dice Maria Petrà– e quest’anno abbiamo voluto far conoscere a questo gruppo anche la città di Prato».

Oltre a divertirsi e fare visite culturali le Misericordie offrono loro assistenza sanitaria e controlli medici. «Il disastro di Chernobyl purtroppo colpisce ancora – aggiunge la Kolossova – si calcola che ogni anno in Bielorussia 290 bambini si ammalano di tumore. Un triste dato che pochi conoscono e che purtroppo il nostro Stato ammette con difficoltà».

La giornata pratese dei quindici bambini ha visto il pranzo in via Galcianese e anche la visita al vicino Museo di Scienze Planetarie. Il gruppo è stato accompagnato in città grazie alla disponibilità della Misericordia di Firenze e di Castel Bolognese