Toscana

Prato. Biffoni su console cinese: su sue promesse come S. Tommaso

Il console cinese, Wang Fuguo ha incontrato giovedì scorso il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi. Un vertice a lungo auspicato dal magistrato che ha prodotto un risultato tangibile almeno nelle dichiarazioni: il consolato fiorentino della Repubblica popolare si impegnerà a fornire un pacchetto di interpreti al tribunale in maniera tale da poter celebrare i procedimenti penali che vede coinvolti, a vario titolo, dei propri cittadini. Non solo, dopo poco meno una settimana dal tragico rogo della palazzina alla Tignamica nel quale due operai cinesi hanno perso la vita in un appartamento convertito a laboratorio manifatturiero, il console ha annunciato di voler lanciare una campagna di sensibilizzazione rivolta agli imprenditori suoi connazionali sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sembra la premessa di una svolta nei rapporti fra la diplomazia orientale e le istituzioni locali, ma l’esito del summit raccoglie la freddezza del sindaco di Prato, Matteo Biffoni: «Ne prendiamo atto con grande soddisfazione, crediamo che sia un’ottima notizia- afferma alla ‘Dire’-. In questi casi, tuttavia, siamo molto San Tommaso, non è la prima volta che ci sono degli impegni e non vengono proprio così coerentemente perseguiti». 

D’altro canto, l’affidabilità del consolato cinese in passato si è scontrata proprio con le necessità specifiche della Procura della repubblica : «Nicolosi non più di un annetto fa si era lamentato, e io con lui – riprende il sindaco-, che a fronte della richiesta di traduttori qualificati per lo svolgimento dei processi anche il consolato aveva fatto orecchie da mercante».

La voglia di fidarsi è calata negli anni, e Biffoni fa niente per nasconderlo: «Credo e spero – sostiene – che sia la volta buona affinché una collaborazione più stretta con la procura, l’Asl, l’amministrazione comunale e il consolato cinese dia frutti importanti». Pertanto, rimarca, «molto bene le parole del console, speriamo che i fatti siano conseguenti. Mi voglio fidare- prosegue- della serietà di un popolo dalle tradizioni millenarie, e del fatto che si possano instaurare delle relazioni reciprocamente». Per l’amministrazione cittadina, conclude, «è fondamentale che ci sia un ruolo attivo, da protagonisti del consolato e dell’ambasciata, poiché rappresentando il primo punto di riferimento per la comunità devono diventare un baluardo della legalità».