Toscana

Quando la vita comincia a 60 anni

di Claudio TurriniSono lontani i tempi in cui un dipendente pubblico poteva smettere di lavorare con appena 19 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi, ma in Toscana ci sono comunque 150 mila pensionati con meno di 65 anni. Un esercito di persone ancora «giovani» e attive, con tanto tempo a disposizione, ai quali si aggiungono altrettanti pensionati tra i 65 e i 70 anni; in tutto quasi un decimo della popolazione toscana. Grazie ai progressi della medicina e alle migliori condizioni di vita, sono forse la generazione di sessantenni più in forma che ci sia mai stata nella storia del nostro Paese. E anche dal punto di vista economico, nonostante la crisi si faccia sentire per tutti, se la passano meglio che in passato. Forse meglio anche dei pensionati del futuro, perché sono gli ultimi a godere di condizioni favorevoli per il calcolo del vitalizio.

Giustamente si offendono se vengono definiti «anziani» e non riescono ad immaginarsi a giocare a carte all’osteria o a sedere con le mani in mano su una panchina, come accadeva in un passato abbastanza recente. Fino alla soglia degli ottant’anni la maggior parte di loro si sente ancora in forma e vuol fare qualcosa di utile. Anche perché l’alternativa è spesso la depressione. Ritrovarsi a 60 anni senza più il «peso» del lavoro quotidiano costringe infatti a reinventare la propria vita. Un momento difficile specie per chi nella vita non ha coltivato interessi al di fuori del lavoro. Ma anche stimolante, come dimostra l’esperienza degli Amici dei Musei di Pisa che presentiamo. E sono molte le associazioni di volontariato che guardano a loro per assicurare servizi e attività. Nascono anche associazioni, come l’Antea della Cisl, che mettono insieme volontariato e arricchimento culturale, organizzando servizi per la collettività assieme a visite guidate, gite o conferenze.

E poi c’è il ruolo di «nonni», sempre più utile e apprezzato, come dimostra una ricerca realizzata dall’Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro e che verrà presentata a Roma il prossimo novembre («L’identikit del nonno italiano»). Tre bambini su 4, tra i 7 e gli 11 anni – secondo quanto emerge dalla rilevazione condotta nelle scuole italiane su un campione di 2.823 bambini – affermano di trascorrere «molto o abbastanza» tempo con i nonni. La quasi totalità dei bambini (92,7%) afferma che i nonni comunicano loro affetto e la larghissima maggioranza (82,3%) che li comprendono. Molto alta anche la percentuale di bambini secondo i quali i nonni trasmettono la loro esperienza di vita (76,2%). Oltre un terzo degli intervistati (34,9%) sostiene poi di essere trattato con autorità dai propri nonni. Il 53,6% pensa invece il contrario e un 27% ammette di essere viziato. Pochissimi (4,7%) i bambini secondo i quali i nonni si disinteressano a loro.

L’AnteaSi chiama Antea, «Associazione nazionale terza età attiva», la struttura nata alcuni anni fa dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl per utilizzare l’esperienza, la generosità e la volontà di aiutare il prossimo che caratterizza tanti pensionati. Visite domiciliari agli anziani non più autosufficienti, servizi sociali come l’apertura di strutture pubbliche o la vigilanza davanti alle scuole, ma anche visite guidate a musei e mostre, conferenze, pellegrinaggi. Il ventaglio delle attività proposte è vasto come i progetti ancora allo studio. In Toscana la sede è a Reggello (via A. Gramsci, 50 – 50066 – tel. 055/4392218) ma a livello provinciale ci si può rivolgere alle sedi della Fnp-Cisl. Per chi vuole saperne di più c’è anche un sito web: http://fnp.cisl.it/antea. In breveA 110 anni legge ancora tutti i giorni il giornale la «nonna di Pontremoli»Pasta al sugo di capra, grande torta di pandispagna e cinque generazioni riunite per festeggiare lo scorso 1° ottobre i 110 anni di Matilde Farinelli, la nonna di Pontremoli. Lucida, desiderosa di capire ciò che accade nel mondo, legge tutti i giorni il giornale e ascolta la tv, sorretta dai nipoti riesce ancora a camminare e quotidianamente fa la sua passeggiatina. Nella sua vita ultracentenaria ha conosciuto anche personaggi come Gabriele D’Annunzio e Giovanni Agnelli, papà dell’Avvocato. Il primo lo incontrò nello studio degli avvocati Ficai, a Roma, dove era impiegata come segretaria, essendo lei dattilografa e stenografa; il secondo lo vedeva da bambina a Lippiano (Perugia), il paese dove ha trascorso l’infanzia vicina al papà direttore dell’ufficio postale. Durante la festa di compleanno e la visita del vicesindaco di Pontremoli, Enrico Ferri, la signora ha ricordato con orgoglio le sue «alte conoscenze». Matilde si è sposata a 26 anni con un idraulico di Arezzo originario di Pontremoli, ha avuto una figlia, Maria Claudia, tre nipoti Fausta, Donatella e Maristella. Da Donatella sono arrivati altri tre nipoti e uno di questi, Armando, le ha già fatto conoscere la figlia, Giulia. Insomma, Matilde ha riunito cinque generazioni. «Tutti i giorni mangia frutta e verdura – ha raccontato Fausta, la prima nipote – e nel suo menù c’è molto pesce. Mangia regolarmente tutto ciò che mangiamo noi. Oggi, ad esempio, ha avuto la pasta al sugo di capra». La donna, che vive con la figlia a La Spezia, trascorre tutta l’estate e i primi giorni di autunno in una abitazione in località Traverde di Pontremoli, immobile che la famiglia ha ereditato dal marito. Tradizione a tavola se a cucinare ci pensa un nonnoPiù di tre bambini su quattro consumano piatti della tradizione locale se in famiglia sono presenti i nonni (77%). A rilevarlo è la Coldiretti sulla base dell’indagine «Dimmi come mangi e ti dirò come cresci»,svolta su un campione di quasi 30.000 bambini di età compresa tra i sette i tredici anni. In particolare dalla ricerca emerge anche che i bambini che vivono in casa con i nonni nell’80% dei casi hanno visto preparare l’impasto della farina per fare la pasta e il 45% è andato in campagna a fare acquisti alimentari. I nonni – sottolinea la Coldiretti – svolgono, dunque, una funzione fondamentale nel conservare le tradizioni alimentari e nel far conoscere i prodotti dell’agricoltura, ma dimostrano anche una notevole attenzione all’innovazione come risulta da un’indagine del Censis secondo la quale il 10% degli anziani si mantiene in forma consumando prodotti biologici: cibi che sono mercato da meno di vent’anni. «Tra fiaba e realtà», convegno e concorso del pensionati Cna«Nonni e nipoti, tra fiaba e realtà» è l’iniziativa promossa dalla Fnap/Cna Toscana, l’Associazione dei pensionati della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (28 mila iscritti in regione), impegnata attivamente nel campo sociale e della solidarietà. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, prevedeva un convegno e un concorso per gli alunni delle elementari e medie toscane ed è stata progettata in collaborazione con la Fondazione Collodi e con il patrocinio della Regione e dell’Unicef. Sabato 2 ottobre a Collodi il convegno «La storia di ieri e i diritti di oggi. Ma quale domani?». Durante la manifestazione sono stati premiati i vincitori del concorso «Tanti Geppetti….Tanti Pinocchi. Gli artigiani donano ai bambini i valori di una vita di lavoro», con oltre 200 elaborati tra disegni, componimenti, poesie e anche video. «Vogliamo che i nostri bambini crescano con i diritti che abbiamo conquistato con una vita di lavoro, – spiegano gli organizzatori – nella speranza che essi si impegnino ad affermarli, ad ampliarli e ad estenderli a tutti i bambini del mondo». L’associazione ha anche adottato a distanza 12 bambini di varie parti del mondo, compresi due afgani, due iracheni, un palestinese ed un israeliano.

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