Toscana

R.D. CONGO, RAPITI IN ITURI DUE OPERATORI UMANITARI DI MEDICI SENZA FRONTIERE

Due operatori umanitari dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere (Msf) sono stati rapiti ieri pomeriggio a nord di Bunia, capoluogo della turbolenta provincia dell’Ituri( nord est della Repubblica democratica del Congo) da uomini armati non identificati. Lo riferiscono alla MISNA fonti della stessa ong, precisando che “da ieri pomeriggio non è stato più possibile avere contatti con i due operatori che, a bordo di un’automobile chiaramente identificabile dai simboli dell’organizzazione, si stavano dirigendo verso il campo sfollati di Jina, nella zona di Djugu, situato circa 35 chilometri a nord di Bunia”.

In base ad alcune testimonianze oculari, i due sarebbero stati fermati da un gruppetto di uomini armati che a piedi li ha poi condotti verso un luogo sconosciuto. Msf, in una nota, “condanna il gesto e chiede l’immediata liberazione dei due uomini”.

Nelle stesse ore la Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (Monuc) ha fatto sapere che sempre ieri e sempre in Ituri, uomini armati non ancora identificati hanno aperto il fuoco contro tre elicotteri che “stavano per decollare da Lugo”, piccolo villaggio a circa 60 chilometri da Mahagi, una delle principali città nel nord della provincia. Nell’episodio 4 caschi blu nepalesi sono rimasti feriti.

Il comunicato diffuso dalla missione Onu sostiene che i 4 non avrebbero riportato ferite gravi, mentre fonti giornalistiche internazionali stamani sostengono che uno dei ‘caschi blu’sarebbe morto. Il personale della Monuc, una trentina di persone a bordo di 3 elicotteri, stava compiendo una missione di verifica relativa alle denunce di violenze e rapimenti ai danni delle donne di alcuni villaggi ad opera del Fronte nazionalista integrazionista (Fni), uno dei molti gruppi armati attivi in Ituri.

Nonostante il processo di disarmo e reinserimento avviato nei mesi scorsi e ormai formalmente concluso, l’Ituri resta una delle zone più turbolente del Congo. pur essendo, secondo la Monuc, più di 13.000 i combattenti che hanno consegnato le proprie armi in base al programma volontario di disarmo durato un anno e concluso in aprile. Resterebbero però, secondo alcune stime, almeno 2500 miliziani recalcitranti nei cui confronti da settimane ormai si susseguono operazioni militari. I gruppi armati in questione, spesso identificati come milizie a base etnica, sono stati protagonisti della guerra congolese durata dal 1998-2003, dal momento che garantivano (e forse garantiscono ancora) il controllo del territorio e delle immense ricchezze naturali dell’Ituri, sfruttate da potentati economici nazionali e internazionali. Lo scorso febbraio 9 ‘caschi blu’ rimasero uccisi in un’imboscata avvenuta sempre a nord di Bunia. Misna