Toscana

REGIONE, APPROVATA LA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI SESSUALI

Il Consiglio regionale ha approvato oggi la legge contro le discriminazioni sessuali. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza e Rifondazione comunista. L’Udc ha votato contro ed i gruppi di Forza Italia ed Alleanza nazionale non hanno partecipato al voto. Il testo – molto criticato fin dall’inizio del suo percorso che nasce da una proposta dell’Arcigay – riconosce a tutti il diritto alla libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, stabilendo precise norme anti–discriminazione e mettendo in cantiere specifiche azioni in campo formativo, lavorativo, sociale e nei servizi turistici e commerciali. Da ora in poi, ad esempio, anche i conviventi o i compagni, a prescindere dal loro sesso, e non solo genitori e parenti stretti, potranno decidere le cure mediche in caso di necessità. Fra le altre cose si garantisce l’accesso, a parità di condizioni, agli interventi e ai servizi forniti dalla Regione. Sono previsti interventi per sostenere l’inserimento lavorativo delle persone discriminate per il loro orientamento sessuale. I transessuali saranno destinatari di specifiche politiche regionali del lavoro, in quanto soggetti esposti al rischio di esclusione sociale.

Il provvedimento è stato illustrato in aula da Varis Rossi, presidente della commissione Affari istituzionali: «La legge manda un messaggio importante per la protezione ed il rafforzamento dei diritti fondamentali della persona». Molto positivo il commento di Fabio Roggiolani (Verdi), secondo il quale è stato fatto un lavoro intelligente e misurato in una materia non facile, che avrà effetti importanti, specie sulla designazione di chi deve decidere delle cure mediche.

Diversa l’opinione di Forza Italia. Per Piero Pizzi, non solo si tratta di una legge con finalità elettorali, ma, a parte il divieto di ogni forma di discriminazione, contiene elementi non condivisibili, come la creazione di percorsi preferenziali nell’inserimento lavorativo e, sul piano dei valori, il principio che tutte le forme di unione e di comportamento sessuale si equivalgono.

Si è espressa invece a favore Lucia Franchini (Margherita), secondo la quale, se è vero che il principio della non discriminazione è già sancito, è vero anche che servono ulteriori strumenti legislativi, come questo, per incidere sulla mentalità e sulla cultura.

Critico, viceversa, Maurizio Bianconi (An), che pur salvando alcuni aspetti della legge e dichiarandosi assolutamente contrario ad ogni discriminazione ha parlato di un testo inutile e dannoso, di una legge di scambio politico, ed ha annunciato la non partecipazione al voto da parte del proprio gruppo. Favorevole l’opinione di Luciano Ghelli (Comunisti italiani): «È giusto dare un contributo, anche minimo, verso il superamento delle discriminazioni perché chi le subiva e le subisce possa vivere un po’ più serenamente la propria vita».

Categorico Marco Carraresi (Udc), che ha parlato di una legge «inefficace, inutile, ridondante, demagogica, elettorale e strumentalizzante», e di disposizioni che favoriscono una sorta di «discriminazione alla rovescia» perché privilegiano solo alcune categorie di cittadini.

Secondo Paolo Cocchi, capogruppo dei Ds, non si può negare che la discriminazione continua ad esistere, ad esempio sul lavoro, e che alcune categorie di persone hanno ancora vita dura e chiedono risposte. «Questa legge ha un contenuto limitato – ha detto Cocchi – ma è importante proprio in quanto legge manifesto, che mostra alla società toscana la nostra volontà di essere contro ogni forma di discriminazione».S.M.