Toscana

RIFIUTI, OK CONSIGLIO REGIONALE A RIDUZIONE ATO IN TOSCANA, SI’ ANCHE DI AN

Passeranno da 10 a 3 gli Ato dei rifiuti in Toscana. Lo ha deciso il Consiglio regionale approvando a maggioranza un’apposita modifica alla legge regionale sui rifiuti. La legge è stata approvata con i voti della maggioranza e di An, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Fi e Af. Precedentemente l’assemblea ha approvato due ordini ordini del giorno presentati dalla maggioranza, primo firmatario Virgilio Simonti (Pd), e uno di An, con primo firmatario Andrea Agresti. Respinti invece un ordine del giorno e un emendamento presentati da Fi con il voto contrario della maggioranza e di An. Il nuovo testo prevede la costituzione di tre grandi bacini coincidenti con le aree vaste di Toscana Centro, Costa e Sud. L’Ato Toscana Centro sarà costituito dai Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, Toscana Costa con Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno, e Toscana Sud che comprende Arezzo, Siena e Grosseto. A un mese dall’entrata in vigore è prevista l’approvazione dello statuto degli ambiti e entro quattro mesi dovrà essere pronto lo schema tipo del contratto per gli affidamenti del servizio. Entro 18 mesi dovranno essere poi approvati i piani interprovinciali dei rifiuti mentre i Comuni hanno sei mesi di tempo per costituire le nuove Comunità di ambito in forma di Consorzio. La legge è stata illustrata in aula dal presidente della commissione consiliare territorio e ambiente Erasmo D’Angelis (Pd) che ha ricordato come “siamo ad un passaggio importante e per molti motivi obbligato. Tutte le proiezioni allo stato attuale ci dicono che, se non interveniamo, la nostra produzione di rifiuti urbani aumenterà di un altro 4% nel 2009, anno in cui dovranno chiudere le 21 discariche regionali per saturazione e per rispondere a obblighi di legge”. Nella discussione in aula è intervenuto poi l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini che ha spiegato come “con questa legge non ci siamo limitati a un provvedimento per la riduzione dei costi della politica, ma abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di superare l’attuale frammentazione dei soggetti gestori. Vogliamo così dare maggiore omogeneità per raggiungere migliori performance nella raccolta differenziata e nei regimi tariffari”. “La legge – ha aggiunto Bramerini – non lascia poi vuoti temporali ma spiega nel dettaglio anche come affrontare il periodo di transizione definendo ruoli e tempi”. Ampio il dibattito in aula sulla proposta di modifica. Secondo il consigliere di An Andrea Agresti “la proposta di legge segna un cambio di tendenza. Non c’é più l’avversione ideologica al decreto Matteoli che era stata dimostrata in passato tuttavia rimangono punti di criticità. An non avrà posizioni preconcette purché si adotti un metodo. Il decreto Matteoli parla di piano regionale, e se la Giunta assumerà impegni precisi per una sua rapida predisposizione il nostro voto potrà anche essere positivo”. “Nel dibattito in corso – ha rilevato il capogruppo di Fi Maurizio Dinelli – si manifesta fortemente il contrasto tra quello che ha sostenuto l’assessore e le posizioni espresse da Verdi e Rifondazione. La situazione dei rifiuti in Toscana è drammatica, questa legge è frutto di una confusione clamorosa. Non daremo alcun appoggio a questa maggioranza, che manifesta tutte le proprie difficoltà politiche su temi che riguardano i toscani”. Luca Paolo Titoni (Udc) ha invece commentato che “questo accorpamento degli Ato determinerà un incremento di costi, con la conseguenza, per i cittadini, dell’ecotassa”. Dai banchi della maggioranza Virgilio Simonti (Pd) ha spiegato che la legge “non è un provvedimento frettoloso, avvia un processo complesso, che si tratta di governare, e pone una serie di presupposti per un salto di qualità e una forte inversione nel senso della capacitàdi governo del settore”. Per Monica Sgherri, capogruppo Prc, “quella di oggi è una ripartenza. La creazione di un Ato tanto più grande, può consentire una verifica più adeguata delle reali necessità impiantistiche, a cominciare dagli impianti di smaltimento: è una occasione”. Secondo Mario Lupi, capogruppo dei Verdi, “é chiara l’intenzione di dare una svolta con questo atto. Non neghiamo comunque che ci sono diversità di fondo con le nostre posizioni: noi siamo contrari agli inceneritori e propugniamo un approccio con il rifiuto come se fosse una materia prima”. “Finalmente – ha commentato il capogruppo Sdi Pieraldo Ciucchi – la Regione delinea un sistema di smaltimento dei rifiuti fondato su un ridimensionamento degli enti gestori e su un loro rafforzamento in termini di controllo nella gestione degli impianti, di riduzione dei rifiuti e di uno sviluppo della raccolta differenziata che può essere condotto in maniera efficace in un contesto di aree più vaste”. Pier Paolo Tognocchi (Pd) ha sottolineato che dopo la riduzione degli Ato “ora la priorità sono gli impianti. Senza nuovi impianti di termovalorizzazione sarà impossibile trovare l’autosufficienza di smaltimento di nuovi ambiti allargati”. Bruna Giovannini (Sd) ha auspicato che “non si colga solo la novità della riduzione degli Ato, perché non renderebbe giustizia al grande lavoro svolto” con questa legge con cui “ci sembra che si diano risposte a criteri di efficienza, semplificazione, senza diminuire la partecipazione e il controllo da parte dei cittadini”.(ANSA).