Toscana

RIFIUTI: REGIONE TOSCANA, ALTRI 15 ML RACCOLTA DIFFERENZIATA

La Giunta regionale, in attuazione del Praa (Piano regionale di azione ambientale), ha approvato una delibera con la quale dal 2008 al 2010 stanzia 15 milioni di euro destinati ai due Ato sud (Siena, Grosseto e Arezzo) e costa (Massa-Carrara, Lucca, Livorno e Pisa) per incrementare la raccolta differenziata, raggiungere l’obiettivo del 55% che si é data e al tempo stesso favorire la riduzione della produzione dei rifiuti. I 15 milioni si aggiungono agli 8 stanziati un mese fa per l’Ato centro, cui appartengono le province di Firenze, Prato e Pistoia. A queste risorse, spiega l’assessore regionale all’ambiente, ne verranno aggiunte ulteriori con l’assestamento di bilancio e con il nuovo Dpef, consentendo così di destinare l’entrata dell’ecotassa, al netto delle spese vincolate, per un totale di circa 57 milioni di euro per i prossimi tre anni, per la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti. Se la Toscana riuscirà, anche grazie a questi finanziamenti, a raggiungere gli obiettivi nazionali di raccolta differenziata, l’ecotassa, in un futuro non troppo lontano, dovrebbe diminuire, in quanto si tratta dei proventi derivati dal conferimento in discarica dei rifiuti e da quelli pagati dalle realtà poco virtuose che non sono riuscite a raggiungere gli obiettivi di differenziazione posti dalla legge. Nella ripartizione dei fondi saranno privilegiati i Comuni sedi di impianti, quelli che ricevono rifiuti da Ato (l’Ambito ottimale di riferimento) diversi da quello di appartenenza, le isole e le aree con maggiori criticità. L’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini precisa anche che i fondi messi a disposizione dalla Regione non dovranno essere conteggiati nelle tariffe applicate dai gestori: saranno cioé interamente destinati a riduzione della produzione e aumento della selezione, senza gravare sulle tasche dei cittadini. Sarà l’Arrr (Agenzia regionale recupero risorse) il soggetto incaricato di monitorare gli interventi eseguiti. Tra i progetti, finanziabili fino alla metà del costo di realizzazione, figurano i porta a porta nelle aree produttive e in quelle urbane, la realizzazione di stazioni ecologiche, i modelli innovativi di raccolta e quelli secondo i quali sarà possibile applicare tariffe orientate al principio del “chi meno produce e più differenzia, meno paga”. Il compito di emanare i relativi bandi spetterà alle Comunità di ambito, mentre i destinatari dei finanziamenti sono sia i Comuni che i gestori del servizio di raccolta e smaltimento. Entrambi avranno tempi brevi, cioé un anno, per realizzare i progetti finanziati, la cui efficacia dovrà essere certificata. (ANSA).