Toscana

RIVOLTE NEL NORD AFRICA, ROSSI HA INCONTRATO LE COMUNITA’ STRANIERE IN TOSCANA

Un manifesto programmatico che dalla Toscana sottolinei in modo forte e unitario i valori della libertà, della dignità e del rispetto della persona. E’ l’obiettivo che il presidente della Toscana Enrico Rossi ha proposto al termine dell’incontro indetto stamani con le comunità e le associazioni degli immigrati stranieri nella nostra regione sulla situazione internazionale, in particolare quella che si sta articolando intorno ai movimenti popolari che stanno chiedendo democrazia e diritti nel quadrante nord-africano, ma anche in Iran o nello Yemen. Un quadro di ribellione a regimi definiti troppo facilmente “moderati”, anche per convenienze economiche e politiche del mondo sviluppato; e invece caratterizzati da troppi squilibri nella distribuzione delle ricchezze e da politiche chiuse e repressive. Una situazione che ha creato soprattutto nelle giovani generazioni, sempre più numerose, istruite e ormai globalizzate attraverso l’uso del web, aspettative frustrate da crescenti mancanze di sbocchi lavorat ivi e di mobilità sociale.“La proposta è che in un arco di tempo molto breve si riuniscano per lavorare insieme le forze che si occupano in Toscana di cooperazione internazionale, una galassia importante che ha reso la nostra terra conosciuta dovunque c’è bisogno – ha detto Rossi – e tutti i soggetti che rappresentano chi viene da fuori confine e vive lavora qui. La Toscana ha risposto bene ai bisogni socio-sanitari degli immigrati con una buona legge, che ha retto ogni contestazione, anche di fronte alla Consulta. Ma ora è arrivato il momento di fare passi ulteriori. Dobbiamo dare risposte a chi qui lavora e crea reddito, ed è ormai il dieci per cento della popolazione qui da noi, per rispondere ad una giusta richiesta di partecipazione democratica e di appartenenza alla comunità. La mia idea è che si debba lavorare con il concorso di tutti all’obiettivo di nuove leg gi che consentano, gradualmente, il voto amministrativo e politico, recependo oltretutto una direttiva europea, agli immigrati; e la cittadinanza a chi nasce sul suolo italiano. In Toscana nascono ogni anno quasi 8mila bambini, figli di immigrati sui circa 33mila complessivi, non possiamo accettare che restino cittadini di serie B fino al compimento dei 18 anni”.Rossi ha chiesto ai rappresentanti delle comunità straniere una mobilitazione a favore di queste proposte, anche attraverso un’ampia campagna di raccolta di firme. “Per parte nostra, sulla scia di una tradizione di attenzione ai problemi mondiali che parte dall’azione di La Pira fino al Social Forum ospitato a Firenze grazie all’allora presidente Claudio Martini, lavoreremo per far approvare dal Consiglio regionale proposte di legge su queste materie da far approdare all’esame del Parlamento. Vogliamo conservare la speranza di una risposta a livello governativo, che non si ri duca alla continua e sbandierata minaccia di presunte invasioni, ma guardi invece – ha concluso Rossi – al rispetto e all’attenzione verso un dramma che spinge gente spesso disperata, per ora su pochi barconi, verso una ricerca di salvezza. Noi siamo pronti, se il governo ci chiamerà, a fare la nostra parte su indicazioni di lavoro concrete e circostanziate”. (cs)