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RUSSIA, PUTIN SOSPENDE PARTECIPAZIONE A TRATTATO SULLA LIMITAZIONE DELLE ARMI CONVENZIONALI IN EUROPA

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato stamani un decreto che sospende la partecipazione della Russia al Trattato sulla limitazione delle Forze convenzionali in Europa, il cosiddetto CFE. Si tratta di un nuovo motivo di scontro politico con il resto della comunità internazionale, dopo l’opposizione di Mosca all’indipendenza del Kosovo e le accuse di Putin alla NATO di aver violato il Trattato sui missili balistici con l’avvio del progetto statunitense dello Scudo spaziale. Il rammarico della NATO: “Un passo nella direzione sbagliata”. Il CFE fu firmato nel 1990, fra la NATO e il Patto di Varsavia; è entrato in vigore nel 1992 e serviva per limitare la presenza di armi e truppe in Europa. Ad Istanbul, nel ’99, la nuova versione aggiornata alla situazione post crollo dell’URSS. Questa variante è stata ratificata solo da quattro Paesi: tre Repubbliche ex-sovietiche e la Russia. I Paesi occidentali l’hanno da anni rimandata, poiché la Russia non ha ritirato le sue truppe dalla Transnistria e dalla Georgia. Diversa è invece l’interpretazione data da Mosca. Adesso, in linea teorica, la Russia potrebbe dislocare truppe e armamenti vicino ai confini occidentali, ma non essendoci un nemico, tali spostamenti sono considerati dagli esperti inutili. (Fonte: Radio Vaticana)