Toscana

Ragazzi toscani, il cellulare la fa da padrone

Sono i videogames e i cellulari gli strumenti che provocano maggiore dipendenza nei giovani toscani che, invece, temono assai poco l’anoressia/bulimia.

Lo rileva una indagine della «Fondazione Pfizer» svolta da Demoskopea in occasione della quarta edizione della campagna «Alla scoperta del corpo umano» rivolta alle scuole medie superiori di tutta Italia col patrocinio del Ministero della pubblica istruzione.

DIPENDENZA DALLE TECNOLOGIELe risposte di 13.360 ragazzi toscani tra i 13 e i 18 anni hanno messo in luce la consapevolezza dei giovani rispetto alle nuove forme di dipendenza, prime fra tutte le nuove tecnologie. In Toscana sono stati coinvolti, tra gennaio e maggio, 403 ragazzi di 21 diversi istituti. I giovani riconoscono (88 su 100) nelle tecnologie la prima causa alla base di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze: al primo posto ci sono i videogames (47%), seguiti da cellulare (39%), computer (38%) e tv (37%). La metà dei ragazzi intervistati ritiene, inoltre, che proprio le nuove tecnologie siano la forma di dipendenza più diffusa tra i giovani: in questo caso il più indicato è stato il cellulare.Tra le malattie piu’ diffuse nel mondo giovanile toscano le più frequesti sono tabagismo (54%), anoressia/bulimia (31%) e tossicodipendenza (29%). Sono patologie connesse a forme di dipendenza che i ragazzi evidentemente considerano diffuse ma controllabili, visto che successivamente le indicano tra quelle che temono di meno. Su 100 intervistati, infatti, solo tre temono il tabagismo, 10 l’anoressia/bulimia, 11 la tossicodipendenza. Il rischio è che i ragazzi, percependo queste patologie come controllabili, tendano a sottovalutarle a scapito della prevenzione e di un precoce intervento. I dati sulla diffusione del fumo sembrerebbero confermare, in effetti, una minore attenzione ai problemi collegati alle dipendenze: il 28% dei ragazzi toscani dichiara di fumare (il dato riscontrato a livello nazionale si attesta al 26%). COMPORTAMENTI A RISCHIODa quattro anni la campagna «Alla scoperta del corpo umano» si pone l’obiettivo di educare i ragazzi a una maggior attenzione ai temi legati alla salute e alla prevenzione. «Il tema proposto quest’anno – afferma Maria Pia Ruffilli, presidente della Fondazione Pfizer – è stato scelto con l’intento di sensibilizzare i ragazzi sui comportamenti a rischio di dipendenza. Ci auguriamo che la nostra iniziativa abbia permesso ai giovani di comprendere quanto sia importante non solo non sottovalutare le dipendenze, ma considerarle come patologie».

Mutande con vista (di Umberto Folena)

Ombelichi al vento e cavalli sotto ai ginocchi…