Toscana

Regione, aumentano richieste donne a centri antiviolenza

Aumenta ancora il numero di donne che in Toscana si rivolgono ai Centri antiviolenza, ma resta ancora troppo basso quello di coloro che trovano il coraggio di denunciare. è quanto emerge dal quarto rapporto sulla violenza di genere in Toscana, presentato stamattina a Firenze dall’assessore al welfare e alle pari opportunità Salvatore Allocca e dalla vicepresidente della Provincia di Pisa Alessandra Petreri. Secondo il rapporto sono state 5.723 le donne che, dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2012, si sono rivolte a una delle 25 strutture toscane che svolgono attività di Centro antiviolenza.

In generale si tratta di donne con un titolo di studio più alto della media (più della metà possiede almeno il diploma di scuola superiore, il 13% è laureata), hanno un’età variabile (più bassa per le straniere che risultano essere circa il 30-35% di coloro che si rivolgono ai centri) e hanno un’occupazione più o meno stabile (hanno un lavoro stabile il 38% delle straniere ed il 48% delle italiane). Più della metà delle donne straniere (55,4%) è sposata, rispetto al 41,4% delle italiane; quasi 7 su 10 tra le straniere vive col proprio partner (si scende a 5 su 10 per le italiane).

Riguardo al periodo preso in considerazione dal rapporto, 1 luglio 2011-30 giugno 2012, le donne che si sono rivolte ai centri sono state 2033 (quasi 100 in più rispetto alla rilevazione del III rapporto), di queste più di 6 su 10 ci sono arrivate in maniera autonoma, il restante segnalato da altri servizi (consultori, forze dell’ordine, pronto soccorso, servizio sociale). Rilevante la differenza, riguardo all’accesso, in base alla nazionalità: oltre 7 italiane su 10 lo hanno fatto in modo diretto mentre questo è avvenuto soltanto per la metà delle straniere. Inoltre più di 6 donne su 10 hanno avuto accesso ai centri dopo essersi prima rivolte ad altri servizi.