Toscana

Regione, in corso riforma del Sistema sanitario. Pdl, «tutto in alto mare»

«Nonostante alcuni gravi fatti accaduti negli ultimi anni, il sistema sanitario regionale è sano». Lo ha detto l’assessore regionale toscano alla salute Luigi Marroni, intervenendo in Consiglio regionale. «Lo dimostra, in modo inconfutabile – ha aggiunto – il fatto che la Regione Toscana fino ad oggi non è mai stata sottoposta ad alcun tipo di piano di rientro, superando sempre la verifica da parte dello specifico Tavolo Ministeriale istituito per verificare il rispetto degli adempimenti a carico delle Regioni. Voglio sottolineare che solo altre 7 Regioni oltre alla Toscana oggi non sono in piano di rientro. Ed è notizia della scorsa settimana che il Tavolo ha valutato positivamente la sanità toscana anche per l’anno 2011. Questo significa che fino al 2011 compreso (sono inclusi quindi tutti gli effetti della vicenda della Asl di Massa) è stato confermato che dal punto di vista economico la sanità toscana è in pareggio».

La vicenda del «buco» della Asl di Massa, ha spiegato Marroni, «ha indotto la Regione a rafforzare, in aggiunta ai molti già esistenti, l’intero sistema dei controlli, anche attraverso l’inserimento di nuove forme di monitoraggio e verifica». «Il problema non è quindi ridurre il deficit, in quanto il deficit non c’è – ha concluso -. Il tema vero è come affrontare due straordinari eventi che rendono il mantenimento dell’attuale pareggio economico sempre più difficile». E cioè, la riduzione significativa della disponibilità di risorse in 3 anni; e l’applicazione del D.Lgs 118/2011 a partire dal 2012, che comporta, ad invarianza di costi «reali», la rilevazione di un livello notevolmente più alto di costi «contabili».

Poi l’assessore ha fatto il punto sulla riorganizzazione del sistema sanitario toscano, secondo la delibera approvata nel dicembre 2012 dalla Regione. Obiettivi principali della riorganizzazione, ha ricordato Marroni, sono il potenziamento dell’assistenza sul territorio, l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri, la riduzione delle Centrali operative dell’emergenza urgenza a 3, una per ciascuna Area Vasta, la razionalizzazione dei laboratori. Sei le aree di intervento: territorio-ospedale-residenzialità, appropriatezza della produzione ospedaliera, emergenza-urgenza, laboratori, prevenzione, farmaceutica-beni e servizi.

Tra le azioni, alcune già avviate, altre in fase di avvio, l’implementazione del modello assistenziale Casa della Salute; il recupero dell’efficienza e l’incremento dell’appropriatezza della produzione ospedaliera; lo sviluppo delle cure intermedie; la riorganizzazione delle Centrali operative del 118; la razionalizzazione della rete dei laboratori. Con la delibera del dicembre 2012, la giunta ha dato mandato alle aziende sanitarie ed alle Aree Vaste di predisporre i rispettivi progetti attuativi. A tal fine ha destinato una somma di 41,85 mln di euro, di cui 20 mln per l’avvio delle azioni di riordino e 21,85 mln a supporto del miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni.

«Il Sistema Sanitario Toscano – ha detto Marroni – anche in tempi di crisi, è solido, ben strutturato e in crescita. Abbiamo affrontato una crisi economica senza precedenti, mantenuto il livello dei servizi e migliorato molte performance, continuato a investire e innovare, contenuto i costi operativi, rinnovato e potenziato il sistema dei controlli; pensato, approvato, affrontato e iniziato una profonda ed epocale riorganizzazione».

Per Alberto Magnolfi, capogruppo del Pdl al Consiglio regionale della Toscana, si tratta di «un ottimismo di maniera, quello dell’assessore Marroni, secondo il quale i conti della sanità toscana sono in ordine e la riforma del sistema, resa necessaria dalla diminuzione delle risorse, sarebbe già bene avviata. Il quadro che vediamo è ben diverso: i bilanci delle ASL sono passati al setaccio dalla magistratura, la riforma – ancora in alto mare – sta incontrando grandi resistenze politiche e burocratiche nelle file della maggioranza».

«Soprattutto – aggiunge Magnolfi – manca il respiro di una riforma vera, capace di ridisegnare in profondità il sistema socio-sanitario della Toscana e, a partire da questo, l’intero assetto del welfare nella nostra Regione. Si tratta di garantire in maniera migliore e più mirata il diritto alla salute e gli altri diritti sociali tutelati dalla Costituzione, assicurandone al tempo stesso la complessiva compatibilità finanziaria. E’ una sfida di enorme portata, ma dovrebbe essere il vero obiettivo del governo regionale. Temiamo che una prospettiva del genere, tanto ambiziosa quanto indispensabile, sia fuori dagli orizzonti politici di questa giunta e di questa maggioranza».