Toscana

Route Agesci: Laura Boldrini: «Come combattere la violenza di genere»

Qui Laura Boldrini – come rivelerà lei stessa parlando con i ragazzi – è cresciuta, prima tra le coccinelle, poi come guida, restando tra gli scout fino all’ultimo anno di liceo. Sono anni che non si dimenticano, decisivi per la formazione di una persona. Anni in cui «si sceglie se essere indifferenti o consapevoli» se vivere «chiusi nel proprio microcosmo» oppure da «cittadini attivi». Voi, osserva la presidente della Camera – che rinunciando alla sedia si è seduta sui bordi del palco, per cercare di essere più vicina alle centinaia di scout partecipanti all’incontro – la scelta di campo l’avete fatta, non chiudendovi nel vostro microcosmo, ma, semmai, esponendovi.

Ghiotto il tema dell’incontro: «Il coraggio di amare. La violenza di genere». Un tema approfondito, durante il capitolo, dal clan di Empoli 3. È la sua responsabile, Ludovica Petroni, a presentare con un filo di emozione, la presidente della Camera: «Oggi vogliamo scrivere un pezzo di storia della nostra associazione» dice.

Amore e violenza non fanno rima. Al contrario, osserva Laura Boldrini, la «violenza mascherata dall’amore è la forma più subdola di violenza. Che nessuno usi mai la violenza in nome dell’amore».

Boldrini ricorda come il Parlamento, come primo atto della legislatura, abbia firmato la convenzione di Instanbul, che stabilisce come la violenza sulle donne sia violazione dei diritti umani. Ricorda anche come il Parlamento abbia convertito in legge un decreto sulla violenza di genere. «Certo è che le leggi devono essere attuate, per non rimanere solo buone intenzioni».