Toscana

SALUTE MENTALE: IN TOSCANA IL PIU’ ALTRO NUMERO DI ANTIDEPRESSIVI

(ASCA) – Meno ricoveri e più trattamenti in day hospital o presso i servizi territoriali. I disturbi schizofrenici lasciano il posto a depressione e ansia. E la Toscana è la regione in cui si registra il più alto consumo di antidepressivi. I problemi psichiatrici affliggono di più i maschi in giovane età, mentre le donne sono le più colpite dopo i 40 anni. In vent’anni è calato il ricorso al suicidio, anche se il fenomeno resta preoccupante in alcune zone montane. E’ il quadro della salute mentale in Toscana, tracciato da un’indagine dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana che mercoledì prossimo dedicherà al tema della salute mentale un convegno dal titolo ”Epidemiologia della salute mentale in Toscana”, rivolto ai professionisti dei servizi di salute mentale e ai dirigenti delle aziende sanitarie e delle Società della Salute e dei servizi sociali. L’assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, ha presentato il convegno oggi assieme al direttore dell’Ars Francesco Cipriani. E illustrato tutti i dati che al convegno verranno diffusi. ”Da molti anni gli studi mettono l’accento sull’aumento della diffusione dei disturbi psichici – dice Sacramuccia -. Lo studio condotto dall’Ars sarà per noi uno strumento prezioso per conoscere meglio il fenomeno in tutti i suoi aspetti e orientare le politiche sanitarie verso interventi sempre più mirati”. Secondo dati recenti (Eurobarometer 2010), i disturbi di salute mentale rappresentano un problema sanitario che coinvolge circa un cittadino su 10 dell’Unione Europea e, in molti stati, la depressione rappresenta il problema di salute più comune. La Commissione Europea ha svolto un’indagine specifica su 27 Stati membri, mostrando come la condizione di precarietà economica e lavorativa influisca profondamente sulla percezione del proprio stato mentale. La popolazione italiana sembra avere uno stato emotivo più negativo rispetto alla media europea, modificando così l’immagine di un popolo allegro, nonostante tutto. In particolare, nelle quattro settimane che precedevano l’intervista, soltanto il 33% ha riferito di non essersi sentito profondamente abbattuto (rispetto al 47% degli europei) e solo il 16% non si è sentito demoralizzato e triste rispetto al 35% della media europea. Per quanto riguarda la Toscana, questi i dati che emergono dallo studio dell’Ars. Nel 2010 i pazienti che hanno fatto ricorso a un servizio territoriale di salute mentale sono stati circa 78.000 (di cui 23.423 minorenni e 54.245 maggiorenni), pari ad oltre il 2% della popolazione. Di questi, quasi il 40% risultano nuovi utenti. Per quanto riguarda i ricoveri, l’andamento presenta una tendenza alla riduzione. Al decrescere dei ricoveri si associa un aumento dei trattamenti in regime di day hospital, che dal 2002 ad oggi sono aumentati di 9 punti percentuali (dal 17,9% del 2002 al 26,9% del 2010). Sul fronte degli antidepressivi la Toscana si caratterizza per un consumo superiore rispetto alla media italiana: +50% circa, con sensibili differenze tra le diverse Asl. Il crescente utilizzo – osservano i ricercatori dell’Ars – sicuramente risente dei cambiamenti culturali avvenuti nel corso degli ultimi anni, in cui patologie come ansia e depressione risultano meno stigmatizzate dalla popolazione generale, che quindi ricorre con maggior facilità all’aiuto medico.