Toscana

SALUTE, STUDIO DELLA FONDAZIONE MONASTERIO: COCAINA NEMICA DEL CUORE

La cocaina è dannosa anche per il cuore. Lo conferma uno studio della Fondazione Gabriele Monasterio Cnr-Regione Toscana, condotto in collaborazione con la Asl 5 di Pisa e i Sert (Servizi per le tossicodipendenze) toscani. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su “Heart”, prestigiosa rivista cardiologica.“Mi congratulo con i ricercatori della Fondazione Monasterio, con la Asl 5 e con i Sert della Toscana, per gli esiti di questa ricerca, che senza dubbio contribuisce a far progredire gli studi sull’argomento e a migliorare gli interventi sul piano sia della prevenzione che della terapia – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – I risultati di questo progetto hanno confermato come l’abuso cronico di cocaina, oltre ad avere effetti di tipo cerebrale e neurologico, possa essere considerato di fatto una pericolosissima causa di cardiopatia, le cui conseguenze meritano di essere valutate nel lungo termine”.“La cocaina, oltre ad avere altri effetti, è dannosa per il cuore – spiega Michele Emdin, coordinatore della ricerca, condotta assieme a Giovanni Aquaro e Massimo Lombardi, tutti della Fondazione Monasterio, e Milo Meini, della Asl pisana – Il nostro studio ha rilevato un’elevata presenza di cardiotossicità in persone con abuso cronico di cocaina. La risonanza magnetica cardiaca ha dimostrato nell’83% dei soggetti studiati la presenza di segni di danno miocardico cronico (fibrosi) o acuto (edema). In particolare, un’elevatissima presenza di esiti fibrotici miocardici tossici si sono riscontrati in soggetti che assumevano insieme cocaina e alcol. Malgrado la giovane età media di questa popolazione, il 23% ha evidenziato un danno cicatriziale di tipo ischemico, del tutto simile a un infarto miocardico”.Nel 2010 è stata completata una sperimentazione promossa dalla Regione con i Sert toscani, coordinata da Milo Meini, per il trattamento e la riabilitazione di persone con dipendenza da cocaina e per una ricerca sui danni correlati. Al trattamento farmacologico si è associata una psicoterapia residenziale, in cui i pazienti sono stati sottoposti a un protocollo di screening, per identificare tra i consumatori la popolazione a rischio di eventi fatali e stabilire le opportune misure terapeutiche. “E’ di questa fase che si è occupata la Fondazione Monasterio – chiarisce Emdin – All’iter ordinario di valutazione diagnostica, che prevede una valutazione tossicologica, psichiatrica, internistica e sociale, si è unita un’indagine cardiologica mirata, che si è avvalsa di metodiche diagnostiche per biomarcatori cardiospecifici, segnali e immagini convenzionali, ma anche dell’impiego della risonanza magnetica, per ottenere una raffinata analisi del le strutture del cuore”. I risultati sono quelli riferiti sopra.Malgrado la sua assunzione sia illegale, negli ultimi dieci anni l’uso di cocaina è in costante crescita in Europa occidentale e Nord America. E’ la droga più comune consumata da quanti chiedono soccorso ai dipartimenti di emergenza, ed è la prima causa di morte per droga in Usa. Il suo largo utilizzo è attribuibile alla facilità di assunzione, alla pronta disponibilità di sostanza relativamente pura, al costo abbastanza basso, e alla percezione distorta che il suo uso ‘ricreazionale’ sia sicuro. “Invece – ribadisce Emdin – oltre agli altri effetti, la cocaina è dannosa anche per il cuore. Il primo infarto miocardico indotto dalla ‘polvere bianca’ è stato descritto nel 1982 e da quel momento la sostanza è stata messa in relazione con la comparsa di numerose complicanze cardiovascolari acute e croniche, o di modificazioni strutturali miocardiche associate talvolta ad aritmie anche letali, e a morte improvvisa”. (cs)