Toscana

SANITA’: CORRUZIONE IN FORNITURE PROTESI A CAREGGI, TRE AI DOMICILIARI

Protesi ortopediche e materiale di osteosintesi venduti all’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, di Firenze (in particolare al Cto), eludendo il sistema di gara e favorendo due ditte fornitrici, in cambio di denaro o altro. Con il dubbio che il materiale venduto fosse anche di qualità scadente. Queste le accuse per le quali il gip ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e altre quattordici persone sono indagate in stato di libertà. Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione, al peculato, alla truffa aggravata ai danni del sistema sanitario nazionale. Le indagini, coordinate dal pm Giuseppe Nicolosi e condotte dai carabinieri del Nas di Firenze hanno riguardato la Toscana, il Lazio, l’Umbria, la Lombardia, la Campania, la Puglia e la Sicilia. L’assessore regionale alla sanità, Enrico Rossi, ha cercato subito di ridimensionare lo scandalo. “L’inchiesta della magistratura – ha dichiarato in una nota – ha avuto corso anche grazie alla denuncia effettuata dalla direzione generale, la direzione amministrativa e la direzione sanitaria dell’azienda Careggi a seguito di una segnalazione. Apprezzo – prosegue Rossi – l’operato della magistratura e dei nas, ma voglio anche indicare esplicitamente a tutta la dirigenza della sanità toscana il comportamento del direttore generale, del direttore amministrativo e del direttore sanitario di Careggi come esemplare di fronte e simili episodi”. Anche l’Azienda ospedaliera di Careggi ha cercato di ridimensionare il caso, assicurando che “negli ultimi mesi sono stati già adottati dell’Aouc, dopo le segnalazioni fatte alla magistratura e alla Regione, più stretti controlli amministravi e sanitari sull’uso delle protesi utilizzate dall’Ospedale”. “Eventuali responsabilità accertate dalla magistratura – continua la notadell’Aouc – saranno oggetto dei relativi provvedimenti amministrativi non appena conosciute dall’Azienda. Sono peraltro in corso le verifiche in ordine alle procedure amministrative, alla quantità e alla qualità dei dispositivi medici utilizzati a Careggi”.