Toscana

SANTA SEDE; MONS. MIGLIORE (OSSERVATORE ONU): URGENTE RICONOSCERE I DIRITTI DELLE POPOLAZIONI INDIGENE

Una rapida adozione della Dichiarazione dei diritti delle popolazioni indigene (Drip): è quanto auspicato dall’osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, intervenuto ieri a New York alla sesta sessione del Forum permanente sui problemi degli indigeni dell’Ecosoc (Consiglio economico e sociale dell’Onu). “Territori, terre e risorse naturali” il tema della sessione. “Dall’incontro del Forum dell’anno scorso – ha affermato mons. Migliore -, molto è stato fatto per migliorare l’esercizio dei diritti delle popolazioni indigene a livello nazionale e internazionale”, tuttavia “il differimento dell’approvazione della bozza della Dichiarazione dei diritti delle popolazioni indigene (Drip) è stato un momento deludente”. “Dopo 24 anni di discussione in un gruppo di lavoro della Commissione dei diritti umani”, ha spiegato l’arcivescovo “la bozza, approvata dal Consiglio dei diritti umani era stata inviata all’Assemblea generale per essere adottata come parte del primo Rapporto del citato Consiglio”. Di qui “il rammarico” per il differimento, legato ai mancati benefici che “tale strumento avrebbe portato specialmente ai poverissimi abitanti delle aree rurali, spesso di origine indigena ed emarginati”.

“Pur nel rispetto delle posizioni di” chi solleva obiezioni all’attuale bozza mons. Migliore ha affermato che “la Santa Sede intende ribadire la particolare importanza di tale strumento e incoraggia gli Stati membri Onu a mostrare flessibilità e lungimiranza sociale in vista del raggiungimento di un accordo durante la sessione dell’Assemblea generale in corso”. Un gesto che “non arrecherebbe vantaggi solo ai cittadini più poveri ed esclusi” ma “aumenterebbe anche la pace tra i popoli e promuoverebbe il godimento giusto ed equo dei diritti umani da parte di tutti”. “La corsa allo sfruttamento delle risorse cui assistiamo in molti luoghi sottopone a stress l’habitat naturale” ha rimarcato mons. Migliore, mentre “sono scarsi i benefici in termini politici, sociali o economici per le popolazioni presso le quali queste risorse sono tratte”. La mancanza del “consenso necessario all’approvazione della Drip” auspica infine il rappresentante della santa Sede, “non divenga pretesto per rimandare la difesa dei legittimi diritti” di queste popolazioni.

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