Toscana

SERBIA E CROAZIA, DOCUMENTO DI CATTOLICI E ORTODOSSI: «GUARIRE LE FERITE» DEL PASSATO

Riflettere «con rispetto e responsabilità su ogni avvenimento del passato», perché «solo così si possono guarire le ferite e si può guardare al futuro più serenamente». Lo scrivono il primate della Chiesa ortodossa serba, il Patriarca Ireneo, e l’arcivescovo di Zagabria, card. Josip Bozanić, in un comunicato congiunto diffuso oggi in seguito ad un incontro che i responsabili delle due Chiese accompagnati da alcuni membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba e della Conferenza episcopale croata hanno avuto venerdì 8 giugno nel palazzo arcivescovile di Zagabria. «I partecipanti all’incontro, quali Pastori dei loro fedeli e cittadini dei loro Paesi sono consapevoli che molte domande sul passato sono ancora pietre d’inciampo». Ed aggiungono: «È necessario quanto prima chiarire gli avvenimenti di cui ancora non esiste abbastanza sensibilità nell’opinione pubblica sia croata che serba». I vescovi hanno quindi dato il loro «appoggio» alle commissioni che lavorano nella ricerca dei crimini del regime comunista e il loro «sostegno» affinché vengano segnate in modo decoroso le tombe delle vittime. Il comunicato lancia un importante appello «ai responsabili della vita politica e sociale, ma anche ad ogni uomo che ha qualche conoscenza sulle persone scomparse negli eventi di guerra degli anni Novanta del secolo scorso, che non sono state ancora trovate, affinché aiutino al loro ritrovamento o informino dove sono sepolti».

«Questo è uno straordinario atto di umanità e di aiuto alle famiglie – scrivono i vescovi cattolici e ortodossi – che non smettono di vivere nel dolore, alcune da più di venti anni. A tutti coloro che sono nel dolore e soffrono i Vescovi esprimono non solo cordoglio ma anche la loro umana vicinanza, solidarietà cristiana e partecipazione al dolore». Il processo di guarigione delle ferite del passato deve però avvenire con «giustizia e parità di trattamento» e quindi affrontato «con la luce del Vangelo». Il comunicato si conclude esprimendo il desiderio che l’incontro di Zagabria «sia di testimonianza dei valori cristiani fondamentali comuni di entrambe le Chiese». Alla fine dell’incontro il patriarca ha donato al cardinale la croce che la Chiesa ortodossa serba dona alle personalità più importanti; da parte sua il cardinale ha omaggiato il patriarca di un’esemplare unico dell’immagine della Beata Vergine Maria «Madre di Dio della Porta di Pietra», patrona della Città di Zagabria. (Sir)