Toscana

SHOAH: DA TOSCANA 500 RAGAZZI CON ROSSI IN TRENO A CAMPI STERMINIO

(ASCA) – Riparte il treno della memoria, il settimo: un convoglio speciale dal 24 al 28 gennaio 2011 porterà ai campi di Auschwitz e Birkenau in Polonia 500 studenti delle scuole superiori toscane, ma anche 54 studenti universitari e un centinaio di insegnanti. Con loro ci saranno il presidente della Toscana Enrico Rossi, l’assessore alla cultura Cristina Scaletti, ex deportati, rappresentanti delle istituzioni, delle comunità ebraiche, di Rom e Sinti e di associazioni gay e lesbische. A presentare l’iniziativa (dedicata a Mario Piccioli, presidente dell’Aned di Firenze scomparso nell’agosto dello scorso anno) questa mattina, lo stesso Rossi e il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci. Tra i momenti più importanti previsti, quello che si terrà a Birkenau: a ciascun ragazzo è stato consegnato, prima della partenza, un “nomé e una biografia, da leggere e custodire. I ragazzi pronunceranno il nome davanti ad un microfono, al termine della visita, seguito dall’età della morte o (in pochi casi) della liberazione. La sera del primo giorno a Cracovia sarà organizzato anche un concerto di musica Klezmer, tipica delle comunità ebraiche dell’Europa orientale. Il secondo giorno sarà la volta invece del museo storico e campo di Auschwitz 1. Nel pomeriggio, sempre il 26 gennaio, i ragazzi incontreranno invece i testimoni di questa edizione del Treno della memoria toscano: ovvero le sorelle Andra e Tatiana Bucci, Marcello Martini, Antonio Ceseri.Dal 2002 a oggi sono circa 5 mila gli studenti toscani che hanno visitato i campi di sterminio con il ‘Trenò. “Iniziative come il Treno della memoria – ha detto Rossi – aiutano a costruire quell’identità civile, pacifica e rispettosa di un cittadino oggi europeo, ma sempre più del mondo, che deve essere fondata sulla ripulsa della sopraffazione e della guerra. Un impegno lungo ma prioritario, che spetta alla politica che così può riconquistare anche la credibilità perduta”. “Lo scorso capodanno – dice Monaci – c’é stata ad Alessandria in Egitto una strage di cristiani copti”. Prima ancora c’era stato il Darfur, la ex Jugoslavia, il Ruanda, ed altre stragi e genocidi. “Quando le cose si ripetono a volte rischiano di diventare un’abitudine – dice -. E questo non vorremmo che fosse”.