Toscana

SICCITA’: ARNO, DIGA BILANCINO AI MINIMI STORICI, RESTA RISCHIO ALLUVIONI

“Negli ultimi giorni è stato raggiunto il minimo storico di acqua nell’invaso di Bilancino da quando questo è in esercizio. Mancano circa 30 milioni di metri cubi di acqua ma la siccità non ci mette al riparo da rischi di nuove alluvioni”. Lo ha dichiarato il segretario dell’Autorità di bacino dell’Arno Giovanni Menduni in occasione di un’ audizione alla commissione territorio e ambiente del consiglio regionale della Toscana. Menduni ha ricordato che “siamo davanti a un segnale preoccupante, legato a due anni siccitosi, ma soprattutto siamo davanti a un cambiamento del clima e del modo di piovere, con ‘bombe d’acquà e precipitazioni estremamente intense e concentrate, che poco fanno per la ricarica della risorsa e che invece preoccupano per il rischio alluvioni”. Menduni ha ricordato che sono in atto le gare per le casse di espansione di Raffio (Pisa) e di alcuni stralci di Poppi e Bibbiena (Arezzo). “Un altro aspetto importante – ha proseguito – è l’intervento sul canale scolmatore nel territorio di Pisa che rientra però tra le opere previste dalla piattaforma costiera”. Quanto alle risorse per la messa in sicurezza del fiume, Menduni ha ricordato di essere in attesa della Finanziaria. “Al momento – ha aggiunto – si parla di 200 milioni di euro circa destinate alla difesa del suolo da ripartire per tutto il territorio nazionale. Speriamo che queste risorse siano allocate correttamente per finanziare la pianificazione di bacino. Non dimentichiamo – ha sottolineato – che lungo il bacino dell’Arno viene prodotto il 50% circa del Pil toscano e che dalle zone interessate dall’alluvione del ’66 viene il 35% di questo Pil e il 2% di quello nazionale”. Sul tema della sicurezza è anche intervenuto il presidente della commissione consiliare Erasmo D’Angelis (Pd) che ha sottolineato come “serve una vera e propria battaglia per l’Arno che non è un fiume né guelfo né ghibellino ma è il fiume dei toscani e va messo in sicurezza velocemente. Servono risorse nazionali, con questo ritmo di trasferimenti forse l’Arno sarà in sicurezza solo tra 50-60 anni. Servono invece risorse certe ogni anno in Finanziaria”. (ANSA).