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SOMALIA, MOGADISCIO: EX-SIGNORE DELLA GUERRA NOMINATO SINDACO

È Mohamed Omar Habeeb, il signore della guerra della città di Jowhar meglio conosciuto col nome di Mohamed ‘Dhere’, il nuovo sindaco di Mogadiscio. Lo ha annunciato oggi il primo ministro del governo di transizione somalo (Tfg) Ali Mohamed Gedi con un decreto che affida a Dhere, chiamato a sostituire Adde Gabow, anche l’amministrazione della regione di Banadir. La nomina, fanno sapere fonti locali, sarebbe stata approvata anche dal presidente Abdullahi Yusuf, rientrato ieri a Mogadiscio, approfittando della pausa nei violenti combattimenti che nei dieci giorni precedenti hanno visto affrontarsi milizie antigovernative e soldati etiopi sostenuti da forze fedeli al Tfg, causando, secondo stime in circolazione, quasi 400 morti e un migliaio di feriti. In città intanto la situazione continua ad essere calma e, almeno per il momento, non si hanno notizie di sparatorie e scontri.

Le truppe fedeli al governo di transizione presidiano massicciamente la zona nord della capitale somala e, secondo le testimonianze raccolte, soprattutto il centralissimo mercato ‘Bakara’. Posti di blocco sono stati creati durante la notte dalle forze governative che da stamani stanno provvedendo al controllo di ogni mezzo in entrata e in uscita dalla zona, mentre gruppi di miliziani e ‘tecniche’ (i micidiali fuoristrada equipaggiati con mitragliatrici antiaeree) presidiano i principali incroci dell’area nord. Un comitato di rappresentanti dei commercianti del mercato Bakara si è incontrato oggi con Abdi Qeybdid, altro ex-signore della guerra di Mogadiscio ora a capo della polizia e delle operazioni di sicurezza in città, per evitare violenze. I commercianti, preoccupati da possibili saccheggi da parte delle forze governative, si sono detti pronti a collaborare col governo, ricordando però che nella zona si trovano ancora migliaia di “guardie private” armate.

Dopo la ‘vittoria’ ottenuta giovedì dalle truppe etiopi e da quelle governative, le quali sono riuscite a rompere la resistenza delle milizie anti-governative nei quartieri intorno allo Stadio (nord di Mogadiscio), saccheggi su vasta scala (che hanno interessato aziende, abitazioni, strutture sanitarie e umanitarie) si sono verificati nella zona, nonostante l’appello lanciato dal primo ministro Gedi alle truppe lealiste. Oggi dovrebbero iniziare le operazioni di raccolta dei cadaveri che ancora versano ai margini di alcune strade di Mogadiscio. Se ieri alcuni familiari hanno raccolto i corpi dei propri cari, approfittando del venerdi di preghiera per officiare celebrazioni e seppellire le vittime, oggi dovrebbe toccare a una squadra della Mezzaluna Rossa raccogliere i cadaveri “non reclamati” da nessuno, ancora riversi per le polverose vie di Mogadiscio.

Misna