Toscana

SOMALIA, SUORA UCCISA; AMM. APOSTOLICO MOGADISCIO: «ATTO DI VIOLENZA DI GRUPPUSCOLI DI MALINTENZIONATI»

I“Non so se l’omicidio di suor Leonella sia legato alle critiche al Papa, ma in Somalia già da anni si verificano atti di violenza che colpiscono persone della Chiesa portati avanti da gruppuscoli di malintenzionati. Ricordiamo Annalena Tonelli e poi Graziella Fumagalli. Probabilmente è stata uccisa solo perché facente parte della comunità religiosa”. E’ il parere espresso al Sir da mons. Giorgio Bertin, vescovo di Djibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio, che conosceva da anni suor Leonella Sgorbati, la missionaria della Consolata uccisa ieri a Mogadiscio insieme alla guardia del corpo. “Già da tempo c’è chi semina odio contro ciò che è occidentale o si presenta come cristiano – afferma mons.Bertin, in una intervista da mercoledì su www.agensir.it -. Bisogna tenere conto di discorsi fatti da alcuni elementi radicali, per i quali la presenza di truppe etiopiche in Somalia crea un problema, anche perché l’Etiopia si presenta come una nazione cristiana. Forse le strumentalizzazioni del discorso del Papa hanno contribuito alla goccia in più che ha fatto straripare il bicchiere. Sabato a Mogadiscio c’era stata una forte manifestazione di protesta, nella quale gli organizzatori avevano invitato a vendicarsi”.

In Somalia, secondo mons. Bertin, l’atteggiamento contro gli occidentali e i cristiani “non rappresenta il desiderio e la volontà della popolazione, ma in un Paese senza un vero e proprio governo, senza una vera sicurezza, è chiaro che gruppuscoli di malintenzionati possono approfittarne”. “C’è un malessere a livello mondiale tra le diverse culture, società e religioni – osserva – dato dal fatto che forse per la prima volta nella storia del mondo si vive o ci si percepisce così vicini. Queste differenze, che prima erano viste da lontano, possono creare un senso di malessere. Chiaramente questo viene sfruttato per i propri scopi, come è avvenuto in Somalia con i signori della guerra. Anche a livello mondiale può essere sfruttate dai malintenzionati per portare ad uno scontro utile ai propri scopi”. A suo avviso è necessario che “i responsabili della politica, delle religioni, dell’economia, guardino in faccia i problemi con rispetto e franchezza, per evitare che si arrivi allo scontro. Vedere cioè quali sono i passi necessari per vivere insieme, con meno tensioni. E capire come isolare, con un’azione di tipo culturale, gli eventuali ‘microbi’ che possono aggredire il ‘corpo’”.Sir