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SOMALIA: UNICEF, STOP AI BOMBARDAMENTI E POSSIBILITÀ DI FORNIRE AIUTI

“Deploriamo il bombardamento indiscriminato di strutture mediche”: lo ha dichiarato il rappresentante dell’Unicef in Somalia Christian Balslev-Olesen, a proposito del bombardamento a colpi di mortaio dell’ospedale SOS della capitale somala Mogadiscio. “Si tratta di un atto assolutamente inaccettabile – ha aggiunto – per il quale nessuna giustificazione può essere addotta. Ogni giorno migliaia di persone sfollate, la maggior parte donne e bambini, vivono in un incubo di violenza: privi di cibo e di rifugi, d’acqua e di servizi igienici di base”. La distribuzione da parte dell’Unicef degli aiuti di cui la popolazione ha estremamente bisogno è ostacolata dai combattimenti: “Non abbiamo accesso al nostro magazzino per gli aiuti a Mogadiscio e siamo impossibilitati a raggiungere materialmente le persone che più hanno bisogno del nostro aiuto”. Dal mese di febbraio, circa 340.000 civili sono fuggiti da Mogadiscio; durante la fuga i civili sono aggrediti da bande armate a scopo di rapina, mentre quando arrivano nelle comunità locali gravano sui servizi di base esistenti, non in grado di rispondere all’afflusso di sfollati. A Mogadiscio i rischi sanitari sono molteplici.

Finora l’aiuto dell’UNICEF ha compreso la clorazione dei pozzi; l’invio a Mogadiscio di 4 cisterne gonfiabili da 4.000 litri di capienza ciascuna; sali per la reidratazione orale e kit di soluzioni reidratanti via intravenosa per il trattamento della diarrea acuta; farmaci per la cura della malaria e test per la rapida diagnosi della malattia. L’Unicef ha inoltre preparato campagne di sensibilizzazione comunitaria sull’igiene e l’educazione sanitaria e ha predisposto in località strategiche scorte di aiuti di emergenza, tra cui kit di farmaci contro il colera, taniche e contenitori per l’acqua, coperte e altri generi di pronto soccorso. Per affrontare l’attuale crisi l’associazione umanitaria ha bisogno urgentemente di 11,5 milioni di dollari, necessari a rispondere alle esigenze più impellenti dei bambini in ambito nutrizionale, sanitario, dell’istruzione e della protezione dell’infanzia. Concretamente, l’Unicef necessita urgentemente di risorse per poter estendere il programma di vaccinazioni di emergenza, allestire scuole temporanee, consentire l’accesso all’acqua potabile a oltre 100.000 persone che hanno recentemente abbandonato Mogadiscio, estendere le attività di monitoraggio e protezione dei bambini a rischio e sostenere i servizi di sensibilizzazione e di prevenzione dell’hiv/aids. Per ulteriori informazioni www.unicef.it

Sir