Toscana

SRI LANKA, MIGLIAIA IN FUGA, PROSEGUONO GLI SCONTRI

“Non abbiamo dati precisi, ma stimiamo che nel solo mese di luglio altre 12.000 famiglie siano state costrette a fuggire”: il portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha riportato oggi l’attenzione sulle sofferenze dei profughi nel nord dello Sri Lanka e chiesto alle parti in conflitto una tregua “umanitaria”. Gli ultimi spostamenti di popolazione riguardano il distretto di Manthai West, nella regione di Mannar, e l’area di Mulankavil nel distretto di Kilinochchi, bastione delle Tigri per la liberazione della patria tamil, la principale formazione ribelle. Gli scontri sulla linea del fronte – ha sottolineato il responsabile delle Nazioni Unite – spingono la gente a partire verso nord: a volte i profughi trovano rifugio nelle case dei familiari o in sistemazioni provvisorie, più spesso si accampano all’aperto. L’intensificarsi dei combattimenti nel nord dell’isola, che Colombo sta tentando di riconquistare da due anni con una massiccia operazione militare, è una minaccia costante per i civili. Oggi i ribelli tamil hanno accusato l’esercito di aver esploso colpi di artiglieria pesante nei pressi di un ospedale nel distretto di Mullaittivu, nel nordest, danneggiando alcune abitazioni dello staff medico e provocando la morte di un bambino di 18 mesi e il ferimento di 16 civili. Le forze armate hanno respinto le accuse dei guerriglieri; diverse volte, in passato, scontri tra militari e ribelli si sono svolti a pochi passi da scuole e ospedali.Misna