Toscana

STATUTO REGIONALE, DAL 19 LUGLIO LA SECONDA LETTURA. I VESCOVI TOSCANI CHIEDONO UNA MODIFICA

Il nuovo Statuto della Toscana arriva alla stretta finale. E dai Vescovi toscani arriva una precisa richiesta di modifica al testo sul tema delle coppie di fatto. Perché su questo punto c’è «motivo di preoccupazione», sottolineano i Vescovi. Dal 19 al 21 luglio – e comunque entro la fine del mese – è prevista l’approvazione in «seconda lettura» della nuova carta fondamentale della nostra regione. Il Consiglio regionale toscano aveva approvato il testo – «in prima lettura» – giovedì 6 maggio, dopo una discussione in aula durata due giorni. Ora tornerà in aula. Per il momento nessun gruppo o consigliere ha presentato emendamenti al testo approvato. Se questo non avvenisse neppure in aula, il Consiglio procederebbe speditamente alla riapprovazione del testo. Altrimenti, se in aula arrivassero degli emendamenti si dovrebbe aprire il dibattito che sfocerebbe in una nuova votazione.

Ma se dal Consiglio non è arrivato nessun emendamento sono i Vescovi della Toscana – come detto – a proporre una modifica. E lo fanno in una lettera scritta dal presidente della Cet monsignor Alessandro Plotti al presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini. «A nome dei Vescovi membri della Conferenza episcopale toscana – scrive Plotti – prima di tutto intendo esprimerle cordiale attenzione al lavoro della Regione Toscana in questa fase istituzionale e ribadire i contenuti del contributo in materia di Statuto Regionale».

Il presidente dei Vescovi toscani si riferisce al documento presentato alla Commissione Statuto da monsignor Gastone Simoni. «Avemmo già modo – continua – di rallegrarci per la positiva accoglienza di alcune delle attenzioni proposte, in particolare i principi di solidarietà e di sussidiarietà nonché la tutela e promozione della famiglia fondata sul matrimonio». Ma ad un’attenta analisi del testo e soprattutto dell’articolo 4 – dove si parla delle «finalità prioritarie» della Regione – i Vescovi hanno concentrato l’attenzione sulla formulazione del punto «h» che «è motivo di preoccupazione». Attualmente nel testo si legge che la «Regione persegue, tra le finalità prioritarie» «la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio» (punto «g») e «il riconoscimento della altre forme di convivenza» (punto «h»).

I Vescovi suggeriscono che quest’ultimo punto sia sostituito con «il riconoscimento di alcuni diritti–doveri, inerenti le persone impegnate stabilmente in altre forme di convivenza». Cambiamento non di poco conto perché sposta l’ago della bilancia sui «diritti–doveri» togliendo «peso» al riconoscimento delle coppie di fatto. E legandolo al carattere stabile della convivenza.Simone Pitossi

Il testo integrale della lettera dei Vescovi toscani

Statuto, ecco il testo approvato dal Consiglio

Il Documento della Commissione Cet per lo Statuto